A differenza di altre nazioni che fondano la loro identità sulla religione, sui centri istituzionali, sulla geopolitica, l'Italia ha trovato nella letteratura il suo vettore centripeto e identitario. Dopo avere visto la politica culturale della classe dirigente italiana dell'Ottocento a favore dei miti identitari, l'articolo affronta la situazione attuale, allorché la letteratura, con la polisemia delle sue interpretazioni, può ancora insegnare, dinanzi agli odierni fenomeni di immigrazione, la tolleranza e la logica dell'integrazione più che dell'esclusione.
Battistini A. (2009). L’invenzione dell’Italia: dalle impronte letterarie alle impronte digitali, in «Argo», 15 (2009), pp. 125-128. ARGO, 1, 125-128.
L’invenzione dell’Italia: dalle impronte letterarie alle impronte digitali, in «Argo», 15 (2009), pp. 125-128.
BATTISTINI, ANDREA
2009
Abstract
A differenza di altre nazioni che fondano la loro identità sulla religione, sui centri istituzionali, sulla geopolitica, l'Italia ha trovato nella letteratura il suo vettore centripeto e identitario. Dopo avere visto la politica culturale della classe dirigente italiana dell'Ottocento a favore dei miti identitari, l'articolo affronta la situazione attuale, allorché la letteratura, con la polisemia delle sue interpretazioni, può ancora insegnare, dinanzi agli odierni fenomeni di immigrazione, la tolleranza e la logica dell'integrazione più che dell'esclusione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.