I pazienti affetti da cirrosi epatica possono sviluppare una cardiopatia, alla quale si è dato il nome di “cardiomiopatia cirrotica”. Essa consiste in una disfunzione cardiaca cronica caratterizzata da: 1) incremento della gittata cardiaca; 2) disfunzione diastolica correlata ad un alterato rilascio diastolico a riposo; 3) ridotta contrattilità miocardica sotto stimolo; 4) anormalità elettrofisiologiche, in assenza di malattia cardiaca organica accertata. La cardiomiopatia cirrotica è, di solito, subclinica e può essere riconosciuta solo attraverso il riscontro di alterazioni eco- e/o elettrocardiografiche. Tuttavia, essa può slatentizzarsi in occasione di eventi stressanti, quali emorragie digestive, infezioni batteriche, chirurgia maggiore, applicazione di shunt porto-cavale intraepatico transgiugulare [TIPS], od a seguito della somministrazione di farmaci vasocostrittori, situazioni che possono indurre un brusco incremento del lavoro cardiaco. Anche se non frequentemente, dopo trapianto di fegato od applicazione di TIPS è stata descritta l’insorgenza di insufficienza cardiaca conclamata, che rappresenta una causa di decesso in questi contesti. Infine, la presenza di cardiomiopatia cirrotica sembra avere un valore prognostico ai fini della sopravvivenza, che se questo aspetto non è stato ancora compiutamente definito.
Bernardi M, Di Micoli A. (2009). La cardiomiopatia cirrotica.. s.l : s.n.
La cardiomiopatia cirrotica.
BERNARDI, MAURO;DI MICOLI, ANTONIO
2009
Abstract
I pazienti affetti da cirrosi epatica possono sviluppare una cardiopatia, alla quale si è dato il nome di “cardiomiopatia cirrotica”. Essa consiste in una disfunzione cardiaca cronica caratterizzata da: 1) incremento della gittata cardiaca; 2) disfunzione diastolica correlata ad un alterato rilascio diastolico a riposo; 3) ridotta contrattilità miocardica sotto stimolo; 4) anormalità elettrofisiologiche, in assenza di malattia cardiaca organica accertata. La cardiomiopatia cirrotica è, di solito, subclinica e può essere riconosciuta solo attraverso il riscontro di alterazioni eco- e/o elettrocardiografiche. Tuttavia, essa può slatentizzarsi in occasione di eventi stressanti, quali emorragie digestive, infezioni batteriche, chirurgia maggiore, applicazione di shunt porto-cavale intraepatico transgiugulare [TIPS], od a seguito della somministrazione di farmaci vasocostrittori, situazioni che possono indurre un brusco incremento del lavoro cardiaco. Anche se non frequentemente, dopo trapianto di fegato od applicazione di TIPS è stata descritta l’insorgenza di insufficienza cardiaca conclamata, che rappresenta una causa di decesso in questi contesti. Infine, la presenza di cardiomiopatia cirrotica sembra avere un valore prognostico ai fini della sopravvivenza, che se questo aspetto non è stato ancora compiutamente definito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.