Gli avvenimenti principali che hanno contrassegnato la penisola coreana nel corso del 2013 ruotano, da un lato, sullo screditamen- to e sulla perdita di consensi di Park Geun-hye, a pochi mesi della sua elezione a nuovo presidente della Corea del sud, travolta dallo scandalo sui servizi segreti; dall’altro, sul consolidamento del potere di Kim Jong-un, a Nord, grazie ad una serie di epurazioni coronate con la purga del «numero 2» del regime, Chang Song-thaek, lo zio che era stato scelto dal «caro leader» per fare da tutore al giovane ed inesperto Jong-un. Tale stato di cose si inseriva all’interno di un rinnovato contesto di tensione nella penisola, conseguenza di tre atti importanti compiuti dalla Corea del nord: il primo è stato il lancio del missile Unha-3, che nel dicembre del 2012 era riuscito nell’intento di piazzare in orbita il satellite di osservazione metereologica Kwangm- yongsong-3; il secondo è stato il nuovo test nucleare del 12 febbraio; il terzo, infine, è stato rappresentato dall’escalation di minacce dirette sia alla Corea del sud e al suo principale alleato (gli USA), sia alla comunità internazionale. Sul fronte internazionale, mentre da un lato Park otteneva molti successi dalle sue numerose visite di stato in Asia e in Europa (al di là di quella negli Stati Uniti), che in parte compensavano la perdita di prestigio sul fronte interno, dall’altro il suo atteggiamento perso- nale nei confronti del nuovo premier giapponese, Abe Shinzō, non consentiva ai due paesi di superare gli ostacoli che si frapponevano nei loro rapporti. Anche le relazioni internazionali della Corea del nord hanno conosciuto nel corso del 2013 due percorsi diametralmente opposti. Da un lato, un continuo deterioramento dei rapporti con la Cina, il principale dei suoi alleati; dall’altro, un rafforzamento di quelli con la Mongolia, un altro vecchio alleato del regime nordcoreano che, tuttavia, al di là della visita di stato del suo presidente a Pyongyang a fine ottobre – in assoluto la prima di un capo di Stato in Corea del nord dall’ascesa al potere di Kim Jong-un – non sembrava godere di molta considerazione presso la leadership nord-coreana. In conclusione del saggio si analizzerà brevemente l’andamento dell’economia dei due paesi.

La Penisola Coreana: tra facce nuove e un continuo déjà-vu / Marco Milani; Barbara Onnis. - In: ASIA MAIOR. - ISSN 2385-2526. - STAMPA. - XXIV:(2014), pp. 369-408.

La Penisola Coreana: tra facce nuove e un continuo déjà-vu

Marco Milani;
2014

Abstract

Gli avvenimenti principali che hanno contrassegnato la penisola coreana nel corso del 2013 ruotano, da un lato, sullo screditamen- to e sulla perdita di consensi di Park Geun-hye, a pochi mesi della sua elezione a nuovo presidente della Corea del sud, travolta dallo scandalo sui servizi segreti; dall’altro, sul consolidamento del potere di Kim Jong-un, a Nord, grazie ad una serie di epurazioni coronate con la purga del «numero 2» del regime, Chang Song-thaek, lo zio che era stato scelto dal «caro leader» per fare da tutore al giovane ed inesperto Jong-un. Tale stato di cose si inseriva all’interno di un rinnovato contesto di tensione nella penisola, conseguenza di tre atti importanti compiuti dalla Corea del nord: il primo è stato il lancio del missile Unha-3, che nel dicembre del 2012 era riuscito nell’intento di piazzare in orbita il satellite di osservazione metereologica Kwangm- yongsong-3; il secondo è stato il nuovo test nucleare del 12 febbraio; il terzo, infine, è stato rappresentato dall’escalation di minacce dirette sia alla Corea del sud e al suo principale alleato (gli USA), sia alla comunità internazionale. Sul fronte internazionale, mentre da un lato Park otteneva molti successi dalle sue numerose visite di stato in Asia e in Europa (al di là di quella negli Stati Uniti), che in parte compensavano la perdita di prestigio sul fronte interno, dall’altro il suo atteggiamento perso- nale nei confronti del nuovo premier giapponese, Abe Shinzō, non consentiva ai due paesi di superare gli ostacoli che si frapponevano nei loro rapporti. Anche le relazioni internazionali della Corea del nord hanno conosciuto nel corso del 2013 due percorsi diametralmente opposti. Da un lato, un continuo deterioramento dei rapporti con la Cina, il principale dei suoi alleati; dall’altro, un rafforzamento di quelli con la Mongolia, un altro vecchio alleato del regime nordcoreano che, tuttavia, al di là della visita di stato del suo presidente a Pyongyang a fine ottobre – in assoluto la prima di un capo di Stato in Corea del nord dall’ascesa al potere di Kim Jong-un – non sembrava godere di molta considerazione presso la leadership nord-coreana. In conclusione del saggio si analizzerà brevemente l’andamento dell’economia dei due paesi.
2014
La Penisola Coreana: tra facce nuove e un continuo déjà-vu / Marco Milani; Barbara Onnis. - In: ASIA MAIOR. - ISSN 2385-2526. - STAMPA. - XXIV:(2014), pp. 369-408.
Marco Milani; Barbara Onnis
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