Negli scritti del Federalist Alexander Hamilton aveva chiarito che i comportamenti da censurare con la procedura dell'impeachment erano «i reati che scaturivano da condotte scorrette dei titolari di cariche pubbliche», «o in altri termini, dall’abuso o dalla violazione della fiducia collettiva». Le condotte censurabili erano dunque «di natura tale da poter essere definite politiche» in senso letterale, trattandosi di «reati ai danni della società», offese rivolte alla polis. Le accuse, seppur «politiche» in questo senso, non dovevano invece essere, secondo Hamilton, partitiche per evitare «il grande pericolo che la decisione finale potesse essere determinata dalla maggiore o minore forza numerica delle parti, piuttosto che da prove concrete di innocenza o colpevolezza» (Federalist, n. 65). La frattura consumatasi a causa dell’impeachment di Donald Trump tra democratici e repubblicani, rispettivamente ed aprioristicamente divisi tra colpevolisti e innocentisti, sembra dar corpo alle circostanze paventate da Hamilton e fa emergere definitivamente una tendenza ad un uso «partitico» dell’impeachment comparsa in parte già nel caso di Bill Clinton (dieci senatori repubblicani votarono tuttavia con i democratici contro la sua condanna), e, seppur in misura inferiore, nel caso di Richard Nixon
Chiara Bologna (2020). Partitico o politico? L’impeachment di Donald Trump e la polarizzazione del sistema politico americano. QUADERNI COSTITUZIONALI, 1, 157-159 [10.1439/96227].
Partitico o politico? L’impeachment di Donald Trump e la polarizzazione del sistema politico americano
Chiara Bologna
2020
Abstract
Negli scritti del Federalist Alexander Hamilton aveva chiarito che i comportamenti da censurare con la procedura dell'impeachment erano «i reati che scaturivano da condotte scorrette dei titolari di cariche pubbliche», «o in altri termini, dall’abuso o dalla violazione della fiducia collettiva». Le condotte censurabili erano dunque «di natura tale da poter essere definite politiche» in senso letterale, trattandosi di «reati ai danni della società», offese rivolte alla polis. Le accuse, seppur «politiche» in questo senso, non dovevano invece essere, secondo Hamilton, partitiche per evitare «il grande pericolo che la decisione finale potesse essere determinata dalla maggiore o minore forza numerica delle parti, piuttosto che da prove concrete di innocenza o colpevolezza» (Federalist, n. 65). La frattura consumatasi a causa dell’impeachment di Donald Trump tra democratici e repubblicani, rispettivamente ed aprioristicamente divisi tra colpevolisti e innocentisti, sembra dar corpo alle circostanze paventate da Hamilton e fa emergere definitivamente una tendenza ad un uso «partitico» dell’impeachment comparsa in parte già nel caso di Bill Clinton (dieci senatori repubblicani votarono tuttavia con i democratici contro la sua condanna), e, seppur in misura inferiore, nel caso di Richard NixonFile | Dimensione | Formato | |
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