Dopo un’introduzione sulle principali caratteristiche delle cappe e dei rotori, sui materiali, sul ciclo di carico affaticante, viene illustrata la pianificazione sperimentale, per caratterizzare a fini progettuali due diversi tipi di acciai, tenendo conto anche della loro anisotropia. Particolare cura è dedicata al progetto concettuale e alla costruzione dell’attrezzatura di carico, appositamente studiata per ridurre al minimo i disassamenti dei provini nelle prove a trazione e compressione. La campagna sperimentale è stata divisa in due fasi. Nella prima ci si è accertati dell’effettiva corrispondenza dell’attrezzatura ai requisiti: per via estensimetrica si sono rilevate le entità dei disassamenti (dell’ordine del centesimo di mm) ed il rapporto fra contributi deformativi flessionali e dovuti a trazione e compressione (5-7%). Nella seconda si è intrapresa la caratterizzazione del materiale del rotore, determinando le curve statica e ciclica e la curva di fatica in condizioni di deformazione imposta.
G. Olmi, A. Freddi (2009). Fatica oligociclica di cappe e rotori di turboalternatori: progetto e costruzione di attrezzatura e prime prove sperimentali. NICHELINO (TO) : Geda srl.
Fatica oligociclica di cappe e rotori di turboalternatori: progetto e costruzione di attrezzatura e prime prove sperimentali
OLMI, GIORGIO;FREDDI, ALESSANDRO
2009
Abstract
Dopo un’introduzione sulle principali caratteristiche delle cappe e dei rotori, sui materiali, sul ciclo di carico affaticante, viene illustrata la pianificazione sperimentale, per caratterizzare a fini progettuali due diversi tipi di acciai, tenendo conto anche della loro anisotropia. Particolare cura è dedicata al progetto concettuale e alla costruzione dell’attrezzatura di carico, appositamente studiata per ridurre al minimo i disassamenti dei provini nelle prove a trazione e compressione. La campagna sperimentale è stata divisa in due fasi. Nella prima ci si è accertati dell’effettiva corrispondenza dell’attrezzatura ai requisiti: per via estensimetrica si sono rilevate le entità dei disassamenti (dell’ordine del centesimo di mm) ed il rapporto fra contributi deformativi flessionali e dovuti a trazione e compressione (5-7%). Nella seconda si è intrapresa la caratterizzazione del materiale del rotore, determinando le curve statica e ciclica e la curva di fatica in condizioni di deformazione imposta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.