Si analizza l'impresa del sultano Solimano (m. 1566), secondo quanto ci ha tramandato Girolamo Ruscelli (1504-1566) nel suo 'Le imprese illustri con espositione, et discorsi' (prima edizione: Venezia, F. Rampazetto, 1566, p. 386). L'analisi comprende lo studio di altre imprese (come quella delll'Idra a sette teste di Sforza Pallavicino, condottiero in Ungheria e Transilvania negli anni '40-'50), la simbologia delle immagini e della numerologia legata ai quattro candelieri disegnati sull'impresa di Solimano e alle mezzelune inserite nella cornice; premette altresì un excursus sulle vicende relative alle guerre tra il mondo cristiano e il mondo islamico che interessarono non solo diplomazia e battaglie (Carlo V, Francesco I di Francia, Enrico II di Francia), ma anche temi molto in auge a quei tempi (come la 'razionalità' della religione cristiana in relazione alla 'irrazionalità' delle altre professioni, la pace, l'ortodossia religiosa). La conclusione mette in dubbio l'originalità dell'impresa e ipotizza una 'ricostruzione a tavolino' finalizzata alla conoscenza di un mondo ancora poco noto: infatti, era in Occidente che si formavano quelle 'immagini' intese a svelare agli intellettuali europei, piuttosto che la vera realtà del sultano, il modo di osservare l'Oriente da parte dei contemporanei non orientali.
A. Maranini (2009). Sotto il segno della mezzaluna. Amici-nemici in tradizioni e immagini. FIRENZE : Franco Cesati.
Sotto il segno della mezzaluna. Amici-nemici in tradizioni e immagini
MARANINI, ANNA
2009
Abstract
Si analizza l'impresa del sultano Solimano (m. 1566), secondo quanto ci ha tramandato Girolamo Ruscelli (1504-1566) nel suo 'Le imprese illustri con espositione, et discorsi' (prima edizione: Venezia, F. Rampazetto, 1566, p. 386). L'analisi comprende lo studio di altre imprese (come quella delll'Idra a sette teste di Sforza Pallavicino, condottiero in Ungheria e Transilvania negli anni '40-'50), la simbologia delle immagini e della numerologia legata ai quattro candelieri disegnati sull'impresa di Solimano e alle mezzelune inserite nella cornice; premette altresì un excursus sulle vicende relative alle guerre tra il mondo cristiano e il mondo islamico che interessarono non solo diplomazia e battaglie (Carlo V, Francesco I di Francia, Enrico II di Francia), ma anche temi molto in auge a quei tempi (come la 'razionalità' della religione cristiana in relazione alla 'irrazionalità' delle altre professioni, la pace, l'ortodossia religiosa). La conclusione mette in dubbio l'originalità dell'impresa e ipotizza una 'ricostruzione a tavolino' finalizzata alla conoscenza di un mondo ancora poco noto: infatti, era in Occidente che si formavano quelle 'immagini' intese a svelare agli intellettuali europei, piuttosto che la vera realtà del sultano, il modo di osservare l'Oriente da parte dei contemporanei non orientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


