La presente ricerca è volta alla quantificazione di composti organoclorurati nel plasma di esemplari di Caretta caretta del bacino del Mediterraneo, ricoverati presso il Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe Marine del Fondo Siciliano per la Natura di Comiso. I dati analitici indicano una esposizione a vari composti organo clorurati e PCBs a livelli sufficientemente alti da indurre una alterazione del sistema immunitario in molti dei soggetti studiati. I dati ottenuti da esemplari per i quali erano disponibili campioni in entrata e in uscita dal centro di recupero, sebbene scarsi numericamente, sembrano indicativi di una modificazione del profilo residuale indotta dal cambiamento di alimentazione durante la fase di stabulazione, a testimoniare l’importanza della dieta nell’accumulo di questi composti persistenti e la validità e sensibilità del sangue nel monitoraggio dell’esposizione a contaminanti ambientali.
MONITORAGGIO DI ORGANOCLORURATI IN PLASMA DI CARETTA CARETTA / A. Zaccaroni; V. Vigorito; D. Scaravelli; G. Insacco; O. Perez Luzardo; L. Dominguez Boada. - STAMPA. - (2009), pp. 33-35. (Intervento presentato al convegno Il Mediterraneo: aspetti emergenti e risposte dalle scienze del mare tenutosi a Cesenatico (FC) nel 8-10 luglio 2009).
MONITORAGGIO DI ORGANOCLORURATI IN PLASMA DI CARETTA CARETTA
ZACCARONI, ANNALISA;SCARAVELLI, DINO;
2009
Abstract
La presente ricerca è volta alla quantificazione di composti organoclorurati nel plasma di esemplari di Caretta caretta del bacino del Mediterraneo, ricoverati presso il Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe Marine del Fondo Siciliano per la Natura di Comiso. I dati analitici indicano una esposizione a vari composti organo clorurati e PCBs a livelli sufficientemente alti da indurre una alterazione del sistema immunitario in molti dei soggetti studiati. I dati ottenuti da esemplari per i quali erano disponibili campioni in entrata e in uscita dal centro di recupero, sebbene scarsi numericamente, sembrano indicativi di una modificazione del profilo residuale indotta dal cambiamento di alimentazione durante la fase di stabulazione, a testimoniare l’importanza della dieta nell’accumulo di questi composti persistenti e la validità e sensibilità del sangue nel monitoraggio dell’esposizione a contaminanti ambientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.