Il fenomeno dell’inflazione dei beni alimentari non è una novità in Italia, ma nell’ultimo anno ha assunto un’importanza tale da sollecitare l’avvio di un confronto in merito alle cause e, soprattutto, alle possibili soluzioni di un problema molto sentito dai consumatori e che può provocare pericolosi effetti anche su altri settori. Il fenomeno in se è amplificato dalla negativa situazione congiunturale del paese, particolarmente grave soprattutto per i lavoratori dipendenti, i cui redditi sono stagnanti da molti anni. È inoltre da considerare come il fenomeno inflattivo in Italia e, più in generale nell’Unione europea, sia meno rilevante rispetto a quanto sta avvenendo nel resto del mondo per le produzioni agricole. Le possibili cause del fenomeno sono sia di natura internazionale, che interna: tra le prime va individuata la forte e strutturale crescita della domanda di alimenti da diversi paesi emergenti, a cui l’offerta fatica ad adattarsi. In quest’ottica, una possibile concausa si può individuare nelle politiche dell’Unione europea, volte al contenimento della produzione. Da valutare invece il ruolo delle coltivazioni a fini bioenergetici che in America sottraggono rilevanti superfici alle colture alimentari, ma in Europa sono ancora marginali. Evidenti appaiono le responsabilità della recente escalation dei prezzi del petrolio, avvenuta in tempi molto brevi. Sul fronte interno si rilevano cause di natura prevalentemente strutturale, connesse al crescente contenuto di servizi di varia natura che i beni alimentari includono per soddisfare le esigenze dei consumatori, nonché alla crescente incidenza della logistica e ad alcuni comportamenti di consumo che hanno l’effetto di innalzare notevolmente il prezzo degli alimenti rispetto alle materie prime. Le soluzioni che si possono individuare sono: aumento della produzione mondiale di beni alimentari, competitività delle imprese al fine di ridurre i costi di produzione, accorciamento della filiera, accentuata segmentazione dei consumatori e sensibilizzazione degli stessi a quelle pratiche che possono contribuire a ridurre la spesa alimentare. In parallelo, l’aspetto forse più importante è il rilancio delle economia nazionale e, soprattutto l’aumento dei redditi da lavoro.

L'allarme inflazione dei beni alimentari in Italia: cause e spunti di riflessione

PIRAZZOLI, CARLO;PALMIERI, ALESSANDRO
2009

Abstract

Il fenomeno dell’inflazione dei beni alimentari non è una novità in Italia, ma nell’ultimo anno ha assunto un’importanza tale da sollecitare l’avvio di un confronto in merito alle cause e, soprattutto, alle possibili soluzioni di un problema molto sentito dai consumatori e che può provocare pericolosi effetti anche su altri settori. Il fenomeno in se è amplificato dalla negativa situazione congiunturale del paese, particolarmente grave soprattutto per i lavoratori dipendenti, i cui redditi sono stagnanti da molti anni. È inoltre da considerare come il fenomeno inflattivo in Italia e, più in generale nell’Unione europea, sia meno rilevante rispetto a quanto sta avvenendo nel resto del mondo per le produzioni agricole. Le possibili cause del fenomeno sono sia di natura internazionale, che interna: tra le prime va individuata la forte e strutturale crescita della domanda di alimenti da diversi paesi emergenti, a cui l’offerta fatica ad adattarsi. In quest’ottica, una possibile concausa si può individuare nelle politiche dell’Unione europea, volte al contenimento della produzione. Da valutare invece il ruolo delle coltivazioni a fini bioenergetici che in America sottraggono rilevanti superfici alle colture alimentari, ma in Europa sono ancora marginali. Evidenti appaiono le responsabilità della recente escalation dei prezzi del petrolio, avvenuta in tempi molto brevi. Sul fronte interno si rilevano cause di natura prevalentemente strutturale, connesse al crescente contenuto di servizi di varia natura che i beni alimentari includono per soddisfare le esigenze dei consumatori, nonché alla crescente incidenza della logistica e ad alcuni comportamenti di consumo che hanno l’effetto di innalzare notevolmente il prezzo degli alimenti rispetto alle materie prime. Le soluzioni che si possono individuare sono: aumento della produzione mondiale di beni alimentari, competitività delle imprese al fine di ridurre i costi di produzione, accorciamento della filiera, accentuata segmentazione dei consumatori e sensibilizzazione degli stessi a quelle pratiche che possono contribuire a ridurre la spesa alimentare. In parallelo, l’aspetto forse più importante è il rilancio delle economia nazionale e, soprattutto l’aumento dei redditi da lavoro.
2009
C. Pirazzoli; A. Palmieri
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/76795
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact