I documenti mostrano che Francesco II d’Este, non appena affrancatosi dalla reggenza della madre Laura Martinozzi e diventato duca di Modena ad appena 14 anni nel 1674, intraprese la creazione di una “galleria”. Il contributo prende rapidamente in esame il significato del termine, e attraverso la documentazione d’archivio dimostra che l’ambiente nasce con una forte vocazione espositiva. Particolarmente interessante il fatto, appurato sia grazie ai documenti, in particolare inventari, sia grazie alla presentazione del pressoché contemporaneo L.A. Muratori, che in essa fossero accolti – come nella galleria descritta da Vincenzo Scamozzi nell’Idea dell’architettura universale – l’antico e il contemporaneo, e opere realizzate con tecniche diverse, e che la presenza principale fosse quella dei numerosissimi disegni incorniciati e appesi alle pareti e agli stessi armadi predisposti per l’occasione. Inoltrandosi nell’analisi di un inventario più tardo (1751), che fotografa la situazione cristallizzata dai tempi di Francesco II, il saggio ne coglie i dati quantitativi e qualitativi, che permettono di indagare la consistenza e i materiali della collezione esposta, e di riconoscerli almeno in parte in opere che si conservano, benché disperse, e i caratteri dell’esposizione. Attraverso confronti visivi relativi a gallerie coeve (quella del cardinale Mazarino, zio del duca Francesco II; disegni del guardaroba dei granduchi di Toscana Diacinto Marmi) e l’analisi testuale dell’inventario, il saggio mira a mettere in luce quale fosse la peculiare percezione dello spazio della galleria e dei materiali lì raccolti. Nota inoltre come la presenza di un atrio nel quale risultano essere stati raccolti testi di riferimento quali trattati, album di incisioni, mappe, faccia pensare a un approccio erudito e conoscitivo ai materiali, configurando l’i¬dea della collezione come luogo di esposizione e studio insieme.
Sonia Cavicchioli (2020). La galleria di Francesco II d'Este nel Palazzo Ducale di Modena (1675) e lo spazio del collezionare: indagine sui documenti. Bologna : Bononia University Press.
La galleria di Francesco II d'Este nel Palazzo Ducale di Modena (1675) e lo spazio del collezionare: indagine sui documenti
Sonia Cavicchioli
2020
Abstract
I documenti mostrano che Francesco II d’Este, non appena affrancatosi dalla reggenza della madre Laura Martinozzi e diventato duca di Modena ad appena 14 anni nel 1674, intraprese la creazione di una “galleria”. Il contributo prende rapidamente in esame il significato del termine, e attraverso la documentazione d’archivio dimostra che l’ambiente nasce con una forte vocazione espositiva. Particolarmente interessante il fatto, appurato sia grazie ai documenti, in particolare inventari, sia grazie alla presentazione del pressoché contemporaneo L.A. Muratori, che in essa fossero accolti – come nella galleria descritta da Vincenzo Scamozzi nell’Idea dell’architettura universale – l’antico e il contemporaneo, e opere realizzate con tecniche diverse, e che la presenza principale fosse quella dei numerosissimi disegni incorniciati e appesi alle pareti e agli stessi armadi predisposti per l’occasione. Inoltrandosi nell’analisi di un inventario più tardo (1751), che fotografa la situazione cristallizzata dai tempi di Francesco II, il saggio ne coglie i dati quantitativi e qualitativi, che permettono di indagare la consistenza e i materiali della collezione esposta, e di riconoscerli almeno in parte in opere che si conservano, benché disperse, e i caratteri dell’esposizione. Attraverso confronti visivi relativi a gallerie coeve (quella del cardinale Mazarino, zio del duca Francesco II; disegni del guardaroba dei granduchi di Toscana Diacinto Marmi) e l’analisi testuale dell’inventario, il saggio mira a mettere in luce quale fosse la peculiare percezione dello spazio della galleria e dei materiali lì raccolti. Nota inoltre come la presenza di un atrio nel quale risultano essere stati raccolti testi di riferimento quali trattati, album di incisioni, mappe, faccia pensare a un approccio erudito e conoscitivo ai materiali, configurando l’i¬dea della collezione come luogo di esposizione e studio insieme.File | Dimensione | Formato | |
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