Dal punto di vista dei rapporti fra la distribuzione spaziale dei gruppi umani e il tipo di conoscenza che essi producono, il problema fondamentale è quello di rendere disponibile a individui o gruppi che si trovano temporaneamente o permanentemente separati dalla loro comunità di riferimento, la conoscenza di cui hanno bisogno nel momento in cui ne hanno bisogno. In linea generale, la comunità sociale cui un individuo appartiene è anche la sua comunità epistemica, ossia quella che produce la conoscenza che gli occorre. Su questo punto, la teoria durkheimiana della conoscenza sarà la base della nostra riflessione. Il bisogno di conoscenza può essere legato o all’azione pratica, e dunque a necessità strumentali o di sopravvivenza, oppure allo svago. Si pone quindi la questione di delineare il tipo di conoscenza che determinate situazioni di dispersione o di aggregazione sociale producono. I tre modelli che seguono vogliono essere idealtipici; non hanno pretese di esattezza cronologica né descrittiva e non sono esclusivi: i modelli successivi conoscono sopravvivenze dei modelli precedenti, per cui al giorno d’oggi incontriamo esempi sia di informazione, che di cultura, che infine, in forma residuale, di saggezza.
Isacco Turina (2016). Saggezza, cultura, informazione. LO SQUADERNO, 39, 15-19.
Saggezza, cultura, informazione.
Isacco Turina
2016
Abstract
Dal punto di vista dei rapporti fra la distribuzione spaziale dei gruppi umani e il tipo di conoscenza che essi producono, il problema fondamentale è quello di rendere disponibile a individui o gruppi che si trovano temporaneamente o permanentemente separati dalla loro comunità di riferimento, la conoscenza di cui hanno bisogno nel momento in cui ne hanno bisogno. In linea generale, la comunità sociale cui un individuo appartiene è anche la sua comunità epistemica, ossia quella che produce la conoscenza che gli occorre. Su questo punto, la teoria durkheimiana della conoscenza sarà la base della nostra riflessione. Il bisogno di conoscenza può essere legato o all’azione pratica, e dunque a necessità strumentali o di sopravvivenza, oppure allo svago. Si pone quindi la questione di delineare il tipo di conoscenza che determinate situazioni di dispersione o di aggregazione sociale producono. I tre modelli che seguono vogliono essere idealtipici; non hanno pretese di esattezza cronologica né descrittiva e non sono esclusivi: i modelli successivi conoscono sopravvivenze dei modelli precedenti, per cui al giorno d’oggi incontriamo esempi sia di informazione, che di cultura, che infine, in forma residuale, di saggezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.