La letteratura per l’infanzia si è da sempre occupata di disabilità e di diversità. Del resto questa particolare tipologia di letteratura è rivolta a un gruppo di individui – i bambini – visti spesso come diversi. L’infanzia è stata a lungo giudicata, infatti, come un’età altra rispetto alla presunta normalità del mondo adulto. I bambini sovente sono stati considerati come mancanti di qualcosa, come maldestri e meno abili rispetto agli adulti. Diversità e normalità, regola e infrazione, abilità e debolezza sono coppie concettuali che da sempre si sono intrecciate nelle narrazioni giovanili: inevitabilmente ciò ha condotto la letteratura per l’infanzia ad occuparsi sin dalle sue origini delle tematiche relative a disabilità e inclusione, mettendo in evidenza non solo i lati più patetici o commoventi di questi stati dell’esistenza, ma anche le intrinseche potenzialità e le nascoste forze che attendono di essere evocate in ogni bambino – specialmente in quelli disabili – grazie a un fortunato incontro, a un costante impegno o a un’infusione di ragionevole speranza. Il contributo intende offrire una panoramica ragionata sull'evoluzione del rapporto tra letteratura per l'infanzia e disabilità a partire dai primi libri per ragazzi che hanno trattato il tema (uno su tutti i romanzi dedicati a Heidi di Johanna Spyri) sino alle contemporanee produzioni per ragazzi su autismo e sindrome di Down.
Titolo: | Il sorriso di Clara Sesemann. Narrazioni per l'infanzia e disabilità |
Autore/i: | William Grandi |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2020 |
Titolo del libro: | Leggere l'inclusione. Albi illustrati e libri per tutti e per ciascuno |
Pagina iniziale: | 37 |
Pagina finale: | 50 |
Abstract: | La letteratura per l’infanzia si è da sempre occupata di disabilità e di diversità. Del resto questa particolare tipologia di letteratura è rivolta a un gruppo di individui – i bambini – visti spesso come diversi. L’infanzia è stata a lungo giudicata, infatti, come un’età altra rispetto alla presunta normalità del mondo adulto. I bambini sovente sono stati considerati come mancanti di qualcosa, come maldestri e meno abili rispetto agli adulti. Diversità e normalità, regola e infrazione, abilità e debolezza sono coppie concettuali che da sempre si sono intrecciate nelle narrazioni giovanili: inevitabilmente ciò ha condotto la letteratura per l’infanzia ad occuparsi sin dalle sue origini delle tematiche relative a disabilità e inclusione, mettendo in evidenza non solo i lati più patetici o commoventi di questi stati dell’esistenza, ma anche le intrinseche potenzialità e le nascoste forze che attendono di essere evocate in ogni bambino – specialmente in quelli disabili – grazie a un fortunato incontro, a un costante impegno o a un’infusione di ragionevole speranza. Il contributo intende offrire una panoramica ragionata sull'evoluzione del rapporto tra letteratura per l'infanzia e disabilità a partire dai primi libri per ragazzi che hanno trattato il tema (uno su tutti i romanzi dedicati a Heidi di Johanna Spyri) sino alle contemporanee produzioni per ragazzi su autismo e sindrome di Down. |
Data stato definitivo: | 19-mag-2020 |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |