Santa Margherita Ligure è un celebre ed elegante centro turistico e balneare della Riviera Ligure di Levante, in provincia di Genova, noto come la “Perla del Tigullio”. E’ un luogo a dir poco suggestivo ed affascinante non soltanto per la piacevolezza del clima e del mare, ma anche per le numerose bellezze architettoniche, prima fra tutte Villa Durazzo-Centurione, un elegante complesso costituito da un sobrio edificio a forma quadra ed un parco seicentesco che racchiude un insolito giardino all’italiana con sentieri nel tipico ciottolato ligure detto risseu. La storia Villa Durazzo-Centurione si presenta come un edificio sobrio e compatto, dalle tipiche caratteristiche di una “villa genovese”: articolato su quattro piani, mostra infatti una decorazione a bugnato e modanature in corrispondenza delle finestre e, tutt’attorno, un ampio terrazzo con balaustra sormontata da statue. Fino a pochi anni fa si riteneva essere stata costruita a partire dal 1560 su progetto di Galeazzo Alessi, protagonista dell’architettura ligure del ‘500; ma fonti d’archivio hanno rivelato l’esistenza di una “casa-torre” nel sito della futura Villa Durazzo in località denominata “in Fiesco” (in quanto appartenente alla nobile famiglia dei Fieschi): una sorta di castello fortificato costruito sui ruderi di una costruzione romana del III sec. d.C. Questa “casa-torre” divenne proprietà del Marchese Gianluca Chiavari, una delle cui figlie sposò il Marchese Gerolamo Durazzo; da questa unione nacque Gio Luca che, divenuto proprietario del castello ormai in rovina, lo fece abbattere ordinando che venisse costruito (nel 1678) La Villa Il Palazzo è circondato da un ampio terrazzo con balaustre e pavimentato con la caratteristica pietra ligure rotonda bianca e nera, che forma un disegno di squisita leggiadria. Oltrepassata la massiccia porta d’ingresso in bronzo, si nota l’effetto teatrale dell’ampio Atrio, sede di concerti al pianoforte. Qui si aprono il “Salotto Genovese” a destra e la “Sala della Maiolica” a sinistra, quest’ultima decorata con un pavimento in maiolica del 700, di fattura napoletana. Il Parco L’ampia terrazza che circonda l’edificio è arricchita da elementi scultorei di diversa fattura, ad iniziare dalle statue sulle balaustra, dalle anfore, alle colonne, fino alla vera da pozzo cinquecentesca in marmo rosa, di stile gonzaghesco, recante su di un lato lo stemma dei Visconti e sormontato da un’intelaiatura di ferro battuto che trattiene la carrucola. Da questa terrazza si può ammirare il porto, il mare e la costa di ligure di Levante, e poi un piccolo giardino all’italiana, sviluppato dalla famiglia Centurione, costituito da palme ed essenze mediterranee, intersecato dai romantici vialetti in risseu. Fa parte integrante del vasto parco seicentesco costituito da piante esotiche ed imponenti conifere, la cui sistemazione definitiva di deve al Comm. Chierichetti che, all’inizio del Novecento, si preoccupò anche di inserire fra camelie e magnolie, le statue, i busti in marmo, le alte colonne, le fioriere e le vasche che a volte spuntano seminascoste fra folti cespugli, ora troneggiano solitarie nelle radure fra le alte sagome di pini, larici e palme. Per l’importanza della sua flora e delle specie arboree presenti il giardino all’italiana è stato gemellato ai Giardini Botanici Hambury.

Villa Durazzo-Centurione

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2009

Abstract

Santa Margherita Ligure è un celebre ed elegante centro turistico e balneare della Riviera Ligure di Levante, in provincia di Genova, noto come la “Perla del Tigullio”. E’ un luogo a dir poco suggestivo ed affascinante non soltanto per la piacevolezza del clima e del mare, ma anche per le numerose bellezze architettoniche, prima fra tutte Villa Durazzo-Centurione, un elegante complesso costituito da un sobrio edificio a forma quadra ed un parco seicentesco che racchiude un insolito giardino all’italiana con sentieri nel tipico ciottolato ligure detto risseu. La storia Villa Durazzo-Centurione si presenta come un edificio sobrio e compatto, dalle tipiche caratteristiche di una “villa genovese”: articolato su quattro piani, mostra infatti una decorazione a bugnato e modanature in corrispondenza delle finestre e, tutt’attorno, un ampio terrazzo con balaustra sormontata da statue. Fino a pochi anni fa si riteneva essere stata costruita a partire dal 1560 su progetto di Galeazzo Alessi, protagonista dell’architettura ligure del ‘500; ma fonti d’archivio hanno rivelato l’esistenza di una “casa-torre” nel sito della futura Villa Durazzo in località denominata “in Fiesco” (in quanto appartenente alla nobile famiglia dei Fieschi): una sorta di castello fortificato costruito sui ruderi di una costruzione romana del III sec. d.C. Questa “casa-torre” divenne proprietà del Marchese Gianluca Chiavari, una delle cui figlie sposò il Marchese Gerolamo Durazzo; da questa unione nacque Gio Luca che, divenuto proprietario del castello ormai in rovina, lo fece abbattere ordinando che venisse costruito (nel 1678) La Villa Il Palazzo è circondato da un ampio terrazzo con balaustre e pavimentato con la caratteristica pietra ligure rotonda bianca e nera, che forma un disegno di squisita leggiadria. Oltrepassata la massiccia porta d’ingresso in bronzo, si nota l’effetto teatrale dell’ampio Atrio, sede di concerti al pianoforte. Qui si aprono il “Salotto Genovese” a destra e la “Sala della Maiolica” a sinistra, quest’ultima decorata con un pavimento in maiolica del 700, di fattura napoletana. Il Parco L’ampia terrazza che circonda l’edificio è arricchita da elementi scultorei di diversa fattura, ad iniziare dalle statue sulle balaustra, dalle anfore, alle colonne, fino alla vera da pozzo cinquecentesca in marmo rosa, di stile gonzaghesco, recante su di un lato lo stemma dei Visconti e sormontato da un’intelaiatura di ferro battuto che trattiene la carrucola. Da questa terrazza si può ammirare il porto, il mare e la costa di ligure di Levante, e poi un piccolo giardino all’italiana, sviluppato dalla famiglia Centurione, costituito da palme ed essenze mediterranee, intersecato dai romantici vialetti in risseu. Fa parte integrante del vasto parco seicentesco costituito da piante esotiche ed imponenti conifere, la cui sistemazione definitiva di deve al Comm. Chierichetti che, all’inizio del Novecento, si preoccupò anche di inserire fra camelie e magnolie, le statue, i busti in marmo, le alte colonne, le fioriere e le vasche che a volte spuntano seminascoste fra folti cespugli, ora troneggiano solitarie nelle radure fra le alte sagome di pini, larici e palme. Per l’importanza della sua flora e delle specie arboree presenti il giardino all’italiana è stato gemellato ai Giardini Botanici Hambury.
2009
Bellardi M.G.
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