Ideazione, progettazione e realizzazione della pagina web del progetto di ricerca "El aula-escenario en la formación de futuros mediadores lingüísticos: un puerto para descubridores de la otredad". Web master: Luciano Baldan La nostra esperienza di teatro universitario nasce in un ambito accademico molto concreto: la formazione di futuri mediatori linguistici e culturali presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) dell'Università di Bologna – sede di Forlì. Fin dall'anno accademico 1992-93 stiamo trasformando il palcoscenico in un'aula intelligente (Tinzmann, Fennimore, et al., 1990), nella quale gli studenti/attori sviluppano la capacità di immaginare per poter comprendere attraverso la creazione di opere in spagnolo (Fernández García, 2000). La mediazione linguistica comporta un periodo di formazione lungo e complesso, con labili frontiere che rendono necessario potenziare al massimo le cosiddette intelligenze multipli (Gardner, 1994), perché interpretare testi in una lingua straniera, partendo da una cultura altra, richiede lo sviluppo di competenze indispensabili per il futuro professionale, quali comprensione empatica, flessibilità cognitiva, sensibilità (inter)culturale, e creatività. Competenze, tutte queste, indispensabili per il futuro professionale. Il lavoro che presentiamo è un progetto triennale (2005-2007) il cui obiettivo è l'acquisizione della competenza comunicativa interculturale attraverso il teatro. Questa metodologia concepisce l'aula come uno spazio mentale aperto, molteplice e continuo, nel quale si dilatano gli orizzonti formativi. Da un lato, la didattica dello spagnolo come lingua straniera e della traduzione-interpretazione coinvolge sfere emotive che generano nuove forme di motivazione e di identificazione con le culture ispaniche. Dall'altro, si constata l'importanza del dialogo con la lingua madre e la cultura degli studenti, nel nostro caso universitari italiani, un elemento che ha contribuito a diffondere il patrimonio culturale ispanico nella città e nel territorio in cui si svolge la nostra vita universitaria. I nostri laboratori teatrali si rifanno alla tradizione del teatro umanistico-universitario rinascimentale (Alonso Asenjo, 2002), secondo la quale ri-enunciare un testo drammatico in una lingua straniera implica un dialogo con il contesto mentale dell'altra cultura: un'eredità e un legame indispensabili per affrontare la nuova realtà europea. Nelle attuali società multiculturali, mediare è diventata un'attività sempre più complessa che richiede sensibilità ed una spiccata capacità di osservazione. Non sorprende, quindi, che nel Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento e valutazione si menzioni l'importanza che riveste l'attività teatrale: gli studenti che partecipano come produttori/attori (e/o come recettori/spettatori) assaporano la pienezza dell'esperienza estetica e letteraria. L'asse portante di questo progetto triennale è stato la ricerca sull'azione efficace del teatro per raggiungere il nostro obiettivo didattico, ovvero scoprire l'altro e convivere con questa alterità sulla nostra propria pelle.
Mercedes Ariza, Claudio Bendazzoli, Maria Giovanna Biscu, Maria Isabel Fernandez (2008). "El aula-escenario en la formación de futuros mediadores lingüísticos: un puerto para descubridores de la otredad" http://www.aulapalcoscenico.it.
"El aula-escenario en la formación de futuros mediadores lingüísticos: un puerto para descubridores de la otredad" http://www.aulapalcoscenico.it
ARIZA, MERCEDES;BENDAZZOLI, CLAUDIO;BISCU, MARIA GIOVANNA;FERNANDEZ GARCIA, MARIA ISABEL
2008
Abstract
Ideazione, progettazione e realizzazione della pagina web del progetto di ricerca "El aula-escenario en la formación de futuros mediadores lingüísticos: un puerto para descubridores de la otredad". Web master: Luciano Baldan La nostra esperienza di teatro universitario nasce in un ambito accademico molto concreto: la formazione di futuri mediatori linguistici e culturali presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) dell'Università di Bologna – sede di Forlì. Fin dall'anno accademico 1992-93 stiamo trasformando il palcoscenico in un'aula intelligente (Tinzmann, Fennimore, et al., 1990), nella quale gli studenti/attori sviluppano la capacità di immaginare per poter comprendere attraverso la creazione di opere in spagnolo (Fernández García, 2000). La mediazione linguistica comporta un periodo di formazione lungo e complesso, con labili frontiere che rendono necessario potenziare al massimo le cosiddette intelligenze multipli (Gardner, 1994), perché interpretare testi in una lingua straniera, partendo da una cultura altra, richiede lo sviluppo di competenze indispensabili per il futuro professionale, quali comprensione empatica, flessibilità cognitiva, sensibilità (inter)culturale, e creatività. Competenze, tutte queste, indispensabili per il futuro professionale. Il lavoro che presentiamo è un progetto triennale (2005-2007) il cui obiettivo è l'acquisizione della competenza comunicativa interculturale attraverso il teatro. Questa metodologia concepisce l'aula come uno spazio mentale aperto, molteplice e continuo, nel quale si dilatano gli orizzonti formativi. Da un lato, la didattica dello spagnolo come lingua straniera e della traduzione-interpretazione coinvolge sfere emotive che generano nuove forme di motivazione e di identificazione con le culture ispaniche. Dall'altro, si constata l'importanza del dialogo con la lingua madre e la cultura degli studenti, nel nostro caso universitari italiani, un elemento che ha contribuito a diffondere il patrimonio culturale ispanico nella città e nel territorio in cui si svolge la nostra vita universitaria. I nostri laboratori teatrali si rifanno alla tradizione del teatro umanistico-universitario rinascimentale (Alonso Asenjo, 2002), secondo la quale ri-enunciare un testo drammatico in una lingua straniera implica un dialogo con il contesto mentale dell'altra cultura: un'eredità e un legame indispensabili per affrontare la nuova realtà europea. Nelle attuali società multiculturali, mediare è diventata un'attività sempre più complessa che richiede sensibilità ed una spiccata capacità di osservazione. Non sorprende, quindi, che nel Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento e valutazione si menzioni l'importanza che riveste l'attività teatrale: gli studenti che partecipano come produttori/attori (e/o come recettori/spettatori) assaporano la pienezza dell'esperienza estetica e letteraria. L'asse portante di questo progetto triennale è stato la ricerca sull'azione efficace del teatro per raggiungere il nostro obiettivo didattico, ovvero scoprire l'altro e convivere con questa alterità sulla nostra propria pelle.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.