L’obiettivo generale del progetto consiste nel promuovere l’accettazione delle diverse identità individuali e collettive attraverso l’esperienza del teatro multilingue, mettendo le nuove generazioni al centro dell’attenzione. A tal fine, si intende applicare l’espressione teatrale alla formazione interlinguistica e interculturale degli studenti delle scuole medie e scuole medie superiori, degli studenti universitari e dei giovani immigrati. Negli ultimi vent’anni sono stati ideati diversi programmi educativi finalizzati allo sviluppo dell’empatia in contesti multiculturali, un esempio tra tutti è l’Empathy Training Program realizzato presso la University of California. Recentemente, in Italia sono stati messi a punto programmi rivolti a pre-adolescenti che si avvalgono dell’espressione artistica – in particolare, della musica – per migliorare la capacità empatica mediante un’educazione affettiva. Sulla base di tali presupposti, si vogliono sondare le potenzialità formative delle situazioni interculturali e dei conflitti comunicativi messi a fuoco dalla drammaturgia contemporanea europea. Il corpus plurilingue di testi drammatici già creato nell’ambito del progetto di ricerca “La formazione dei mediatori linguistici e l’acquisizione della competenza comunicativa interculturale: il teatro nella didattica delle lingue straniere, della traduzione e dell’interpretazione” costituirà il punto di partenza per l’elaborazione del suddetto programma educativo. La ricerca si articolerà nelle seguenti fasi: Prima fase: Nella prima fase di osservazione intraculturale si intendono affrontare le dinamiche del conflitto e dell’emarginazione sociale a partire da scene drammatiche che permettano di avvicinarsi alla situazione degli italiani immigrati all’estero. L’analisi di tali testi costituisce il primo passo per comprendere il fenomeno della migrazione e le motivazioni che stanno alla base di una decisione così complessa e, in molti casi, sofferta. Seconda fase: Nel corso della seconda fase si prevede l’applicazione delle tecniche del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal in prospettiva interculturale, al fine di associare le emozioni altrui all’esperienza personale. Per esplorare i pregiudizi latenti e manifesti radicati nelle lingue e culture in contatto, si affronteranno le problematiche dell’immigrazione, del razzismo e della xenofobia. A tale scopo, si trarrà spunto anche dal teatro di narrazione e da altre espressioni artistiche. Terza fase: La terza fase sarà dedicata allo sviluppo delle capacità di role taking e perspective taking attraverso le tecniche del Teatro Forum di Augusto Boal e la pratica del “baratto teatrale” come scambio di esperienze esistenziali proposta da Eugenio Barba. Le esperienze narrate o messe in scena in questi momenti di condivisione e creazione collettiva costituiranno il nucleo centrale per la creazione di un testo teatrale multilingue che ruoti attorno al tema dell’immigrazione. Quarta fase: Al fine di diffondere i risultati in ambito scientifico, didattico e professionale, una volta effettuate le fasi di sperimentazione si procederà alla pubblicazione di un CD-Rom contenente i materiali prodotti. Tali materiali saranno la base di futuri programmi formativi, che si potrebbero avvalere della creazione di una piattaforma di realtà virtuale mediante la quale far nascere una convergenza tra i nuovi linguaggi della tecnologia e dell’informazione e la pratica teatrale. La fattibilità del progetto verrà assicurata dalla collaborazione tra i membri del Centro di Studi Teatrali del Dipartimento SITLeC, la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, la Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” (Polo Scientifico-Didattico di Forlì), l’Associazione studentesca SSenzaLiMITi, le scuole medie e medie superiori del territorio e altri atenei europei e americani.

"Il teatro multilingue per la formazione interlinguistica e interculturale / Maria Isabel Fernandez Garcia. - (2009).

"Il teatro multilingue per la formazione interlinguistica e interculturale

FERNANDEZ GARCIA, MARIA ISABEL
2009

Abstract

L’obiettivo generale del progetto consiste nel promuovere l’accettazione delle diverse identità individuali e collettive attraverso l’esperienza del teatro multilingue, mettendo le nuove generazioni al centro dell’attenzione. A tal fine, si intende applicare l’espressione teatrale alla formazione interlinguistica e interculturale degli studenti delle scuole medie e scuole medie superiori, degli studenti universitari e dei giovani immigrati. Negli ultimi vent’anni sono stati ideati diversi programmi educativi finalizzati allo sviluppo dell’empatia in contesti multiculturali, un esempio tra tutti è l’Empathy Training Program realizzato presso la University of California. Recentemente, in Italia sono stati messi a punto programmi rivolti a pre-adolescenti che si avvalgono dell’espressione artistica – in particolare, della musica – per migliorare la capacità empatica mediante un’educazione affettiva. Sulla base di tali presupposti, si vogliono sondare le potenzialità formative delle situazioni interculturali e dei conflitti comunicativi messi a fuoco dalla drammaturgia contemporanea europea. Il corpus plurilingue di testi drammatici già creato nell’ambito del progetto di ricerca “La formazione dei mediatori linguistici e l’acquisizione della competenza comunicativa interculturale: il teatro nella didattica delle lingue straniere, della traduzione e dell’interpretazione” costituirà il punto di partenza per l’elaborazione del suddetto programma educativo. La ricerca si articolerà nelle seguenti fasi: Prima fase: Nella prima fase di osservazione intraculturale si intendono affrontare le dinamiche del conflitto e dell’emarginazione sociale a partire da scene drammatiche che permettano di avvicinarsi alla situazione degli italiani immigrati all’estero. L’analisi di tali testi costituisce il primo passo per comprendere il fenomeno della migrazione e le motivazioni che stanno alla base di una decisione così complessa e, in molti casi, sofferta. Seconda fase: Nel corso della seconda fase si prevede l’applicazione delle tecniche del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal in prospettiva interculturale, al fine di associare le emozioni altrui all’esperienza personale. Per esplorare i pregiudizi latenti e manifesti radicati nelle lingue e culture in contatto, si affronteranno le problematiche dell’immigrazione, del razzismo e della xenofobia. A tale scopo, si trarrà spunto anche dal teatro di narrazione e da altre espressioni artistiche. Terza fase: La terza fase sarà dedicata allo sviluppo delle capacità di role taking e perspective taking attraverso le tecniche del Teatro Forum di Augusto Boal e la pratica del “baratto teatrale” come scambio di esperienze esistenziali proposta da Eugenio Barba. Le esperienze narrate o messe in scena in questi momenti di condivisione e creazione collettiva costituiranno il nucleo centrale per la creazione di un testo teatrale multilingue che ruoti attorno al tema dell’immigrazione. Quarta fase: Al fine di diffondere i risultati in ambito scientifico, didattico e professionale, una volta effettuate le fasi di sperimentazione si procederà alla pubblicazione di un CD-Rom contenente i materiali prodotti. Tali materiali saranno la base di futuri programmi formativi, che si potrebbero avvalere della creazione di una piattaforma di realtà virtuale mediante la quale far nascere una convergenza tra i nuovi linguaggi della tecnologia e dell’informazione e la pratica teatrale. La fattibilità del progetto verrà assicurata dalla collaborazione tra i membri del Centro di Studi Teatrali del Dipartimento SITLeC, la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, la Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” (Polo Scientifico-Didattico di Forlì), l’Associazione studentesca SSenzaLiMITi, le scuole medie e medie superiori del territorio e altri atenei europei e americani.
2009
"Il teatro multilingue per la formazione interlinguistica e interculturale / Maria Isabel Fernandez Garcia. - (2009).
Maria Isabel Fernandez Garcia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/75181
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