La prevenzione e la gestione delle emergenze di natura chimico-industriale in un’area ad elevata concentrazione industriale richiede la disponibilità di strumenti specifici per la valutazione delle zone di impatto degli eventi incidentali, il censimento degli elementi vulnerabili e dei possibili bersagli di effetto domino nonché strumenti per la verifica, il coordinamento e la predisposizione di piani di emergenza estesi all'intera area. Nel 2006 il Dipartimento della Protezione Civile e CONPRICI (Consorzio Inter-universitario per la Protezione e Prevenzione dai Rischi Chimico – Industriali) hanno stipu-lato un accordo di ricerca su 4 progetti di interesse nazionale riguardanti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, uno dei quali riguarda la pianificazione dell’emergenza esterna in grandi aree industriali. Lo scopo del progetto, che ha durata triennale, è l’individuazione e la definizione dei criteri nonché la predisposizione di linee guida per lo sviluppo di uno schema specifico di piano per la gestione delle emergenze in queste aree. L’analisi è stata organizzata in più fasi: in primo luogo l’attenzione è stata rivolta alla definizione di criteri per la vulnerabilità territoriale avendo quale quadro di riferimento di base le Linee guida per la PEE già prodotte dal DPC nel Febbraio 2005. E’ stato necessario innanzitutto mettere a punto la modalità di definizione dell’area di indagine: sono stati confrontati i metodi utilizzati in studi pregressi di analisi quantitativa del rischio d’area (QARA) ed è stato proposto un criterio specifico omogeneo con quello utilizzato nel Progetto 1 della collaborazione CONPRICI – DPC (riguardante attacchi terroristici e sab-otaggi in stabilimenti a rischio), in modo da ottenere risultati armonici e confrontabili tra loro. Alla sua definizione ha concorso l’identificazione dell’insieme delle sorgenti di rischio da analizzare che, nel caso di una grande area, deve comprendere necessariamente anche i trasporti degli ingenti quantitativi di sostanze pericolose connessi con le produzioni degli stabilimenti. Sfruttando le potenzialità dello strumento GIS di riferimento e la base dati fornita dal DPC, la vulnerabilità territoriale rispetto agli individui è stata descritta riferendosi alla distribuzione della popolazione, alla presenza, qualità ed estensione dei centri di vulnerabilità ed alla popolazione mediamente in transito sui vettori di trasporto. La rappresentazione della vulnerabilità con riferimento a popolazione e infrastrutture è stata esaminata anche alla luce dell’importanza che per queste aree rivestono gli scenari derivanti da effetti domino tra stabilimenti. Essendo gli scenari incidentali i presupposti di base della pianificazione dell’emer-genza, nella seconda fase, tuttora in corso, si identificano i criteri per costruire gli scenari complessi tipici di una grande area industriale. In particolare occorre: - mettere in evidenza i possibili scenari secondari derivanti dagli scenari primari d’incidente (quelli identificati dai gestori degli stabilimenti), quantificandone la probabilità di accadimento in relazione alla grandezza fisica incidente (irraggia-mento, sovrapressione), alle caratteristiche dell’apparecchiatura bersaglio e alla pericolosità della miscela contenuta; - identificare e classificare i composti anomali derivanti da fenomeni chimici di de-composizione e combustione, avendo a riferimento sostanze e miscele definite dall’allegato I della Seveso III, - analizzare i trasporti pericolosi dell’area per identificare, dalla conoscenza dei flussi e delle sostanze e miscele trasportate, sia le sostanze di riferimento sia gli scenari incidentali da considerare nell’analisi. Allo stato attuale sono state poste le basi per la predisposizione di linee guida per i temi qui riassunti; esse confluiranno in un documento complessivo sulla PEEA, messo a punto con la supervisione del DPC ed ora semplicemente abbozzato. L’insieme verrà applicato ad una grande ...

F.Colcerasa, M. Greco, G. Spadoni (2008). Grandi aree industriali a rischio e criticità presenti nella pianificazione dell’emergenza esterna d’area. PISA : DIMNP.

Grandi aree industriali a rischio e criticità presenti nella pianificazione dell’emergenza esterna d’area

SPADONI, GIGLIOLA
2008

Abstract

La prevenzione e la gestione delle emergenze di natura chimico-industriale in un’area ad elevata concentrazione industriale richiede la disponibilità di strumenti specifici per la valutazione delle zone di impatto degli eventi incidentali, il censimento degli elementi vulnerabili e dei possibili bersagli di effetto domino nonché strumenti per la verifica, il coordinamento e la predisposizione di piani di emergenza estesi all'intera area. Nel 2006 il Dipartimento della Protezione Civile e CONPRICI (Consorzio Inter-universitario per la Protezione e Prevenzione dai Rischi Chimico – Industriali) hanno stipu-lato un accordo di ricerca su 4 progetti di interesse nazionale riguardanti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, uno dei quali riguarda la pianificazione dell’emergenza esterna in grandi aree industriali. Lo scopo del progetto, che ha durata triennale, è l’individuazione e la definizione dei criteri nonché la predisposizione di linee guida per lo sviluppo di uno schema specifico di piano per la gestione delle emergenze in queste aree. L’analisi è stata organizzata in più fasi: in primo luogo l’attenzione è stata rivolta alla definizione di criteri per la vulnerabilità territoriale avendo quale quadro di riferimento di base le Linee guida per la PEE già prodotte dal DPC nel Febbraio 2005. E’ stato necessario innanzitutto mettere a punto la modalità di definizione dell’area di indagine: sono stati confrontati i metodi utilizzati in studi pregressi di analisi quantitativa del rischio d’area (QARA) ed è stato proposto un criterio specifico omogeneo con quello utilizzato nel Progetto 1 della collaborazione CONPRICI – DPC (riguardante attacchi terroristici e sab-otaggi in stabilimenti a rischio), in modo da ottenere risultati armonici e confrontabili tra loro. Alla sua definizione ha concorso l’identificazione dell’insieme delle sorgenti di rischio da analizzare che, nel caso di una grande area, deve comprendere necessariamente anche i trasporti degli ingenti quantitativi di sostanze pericolose connessi con le produzioni degli stabilimenti. Sfruttando le potenzialità dello strumento GIS di riferimento e la base dati fornita dal DPC, la vulnerabilità territoriale rispetto agli individui è stata descritta riferendosi alla distribuzione della popolazione, alla presenza, qualità ed estensione dei centri di vulnerabilità ed alla popolazione mediamente in transito sui vettori di trasporto. La rappresentazione della vulnerabilità con riferimento a popolazione e infrastrutture è stata esaminata anche alla luce dell’importanza che per queste aree rivestono gli scenari derivanti da effetti domino tra stabilimenti. Essendo gli scenari incidentali i presupposti di base della pianificazione dell’emer-genza, nella seconda fase, tuttora in corso, si identificano i criteri per costruire gli scenari complessi tipici di una grande area industriale. In particolare occorre: - mettere in evidenza i possibili scenari secondari derivanti dagli scenari primari d’incidente (quelli identificati dai gestori degli stabilimenti), quantificandone la probabilità di accadimento in relazione alla grandezza fisica incidente (irraggia-mento, sovrapressione), alle caratteristiche dell’apparecchiatura bersaglio e alla pericolosità della miscela contenuta; - identificare e classificare i composti anomali derivanti da fenomeni chimici di de-composizione e combustione, avendo a riferimento sostanze e miscele definite dall’allegato I della Seveso III, - analizzare i trasporti pericolosi dell’area per identificare, dalla conoscenza dei flussi e delle sostanze e miscele trasportate, sia le sostanze di riferimento sia gli scenari incidentali da considerare nell’analisi. Allo stato attuale sono state poste le basi per la predisposizione di linee guida per i temi qui riassunti; esse confluiranno in un documento complessivo sulla PEEA, messo a punto con la supervisione del DPC ed ora semplicemente abbozzato. L’insieme verrà applicato ad una grande ...
2008
Atti del Convegno nazionale sulla valutazione e gestione del rischio negli insediamenti civili ed industriali
1
12
F.Colcerasa, M. Greco, G. Spadoni (2008). Grandi aree industriali a rischio e criticità presenti nella pianificazione dell’emergenza esterna d’area. PISA : DIMNP.
F.Colcerasa; M. Greco; G. Spadoni
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