Con un’intensità crescente la logistica si sta imponendo come nuovo paradigma attraverso cui interpretare le mutazioni che contrassegnano il presente globale. Nel corso della modernità la logistica è stata pensata come l’arte, la tecnica e la scienza della mobilità di merci, eserciti e soggetti. Tuttavia, a partire da quella che spesso viene definita come ‚rivoluzione logistica‛ – tra gli anni Sessanta e Settanta del XX secolo –, la logistica si è progressivamente imposta come vettore per la riorganizzazione delle forme produttive e degli spazi politici, sino a divenire infrastruttura complessiva delle interconnessioni che caratterizzano la società-mondo contemporanea. In altre parole, quanto comunemente si definisce come globalizzazione, può in effetti essere letto come la visione di un mondo in cui la dimensione spaziale si comprime fino ad annullarsi. L’interesse degli studiosi accademici verso la logistica è cresciuto fortemente perlomeno a partire dall’alba del nuovo millennio, fuoriuscendo dagli ambiti tecnici e manageriali in cui era rimasta fin lì confinata. Da allora si sono così sviluppati numerosi convegni, pubblicazioni e ricerche sul tema le quali si contraddistinguono per una intrinseca multidisciplinarità che spazia dalla sociologia all’antropologia, dalla filosofia politica alla storia e, ovviamente, la geografia. La logistica, detta in altri termini, si sta perfezionando come lente d’interpretazione per le scosse e i moti che attraversano il presente globale, caratterizzato dal ‚capitalismo a filiera‛ (Tsing, 2009), e dalla progressiva e apparentemente irreversibile ascesa del platform capitalism – la cui incidenza sugli spazi (urbani, trans-statali o globali) è sempre più evidente.
Maurilio Pirone, M.F. (2019). Panorami logistici. Nuove geografie del mondo globalizzato. Introduzione. Roma : Associazione Geografi Italiani.
Panorami logistici. Nuove geografie del mondo globalizzato. Introduzione
Maurilio Pirone
;Mattia Frapporti;Niccolò Cuppini
2019
Abstract
Con un’intensità crescente la logistica si sta imponendo come nuovo paradigma attraverso cui interpretare le mutazioni che contrassegnano il presente globale. Nel corso della modernità la logistica è stata pensata come l’arte, la tecnica e la scienza della mobilità di merci, eserciti e soggetti. Tuttavia, a partire da quella che spesso viene definita come ‚rivoluzione logistica‛ – tra gli anni Sessanta e Settanta del XX secolo –, la logistica si è progressivamente imposta come vettore per la riorganizzazione delle forme produttive e degli spazi politici, sino a divenire infrastruttura complessiva delle interconnessioni che caratterizzano la società-mondo contemporanea. In altre parole, quanto comunemente si definisce come globalizzazione, può in effetti essere letto come la visione di un mondo in cui la dimensione spaziale si comprime fino ad annullarsi. L’interesse degli studiosi accademici verso la logistica è cresciuto fortemente perlomeno a partire dall’alba del nuovo millennio, fuoriuscendo dagli ambiti tecnici e manageriali in cui era rimasta fin lì confinata. Da allora si sono così sviluppati numerosi convegni, pubblicazioni e ricerche sul tema le quali si contraddistinguono per una intrinseca multidisciplinarità che spazia dalla sociologia all’antropologia, dalla filosofia politica alla storia e, ovviamente, la geografia. La logistica, detta in altri termini, si sta perfezionando come lente d’interpretazione per le scosse e i moti che attraversano il presente globale, caratterizzato dal ‚capitalismo a filiera‛ (Tsing, 2009), e dalla progressiva e apparentemente irreversibile ascesa del platform capitalism – la cui incidenza sugli spazi (urbani, trans-statali o globali) è sempre più evidente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.