Muoversi secondo modalità scientifiche comunque e sempre innovative comporta, da parte di chi innova sempre e comunque in modo responsabile ovvero concependo e verificando e poi divulgando, un lavoro estremamente intenso di ecdotica. Si concretizza l’onere di collocare ogni neoconiazione, facendola apprezzare come tale, anche quando si tratti di un unicum, ovvero non di un percorso euristico da imitare né da emulare, ma semplicemente da conoscere e comprendere. Un’ autrice bilingue, atipica e singolare vive quindi solo attraverso le ‘comprensibilità indirette’ che le arrivino da parte di colleghi e redazioni; estremamente importanti per lei sono coloro che sappiano senza volerla travisare o modificare, accoglierne comunque il complesso spessore. Tale è il caso di questa ‘autorecensione’ ovvero doverosa precisazione della autrice nei confronti di livelli di complessità delle sue opere che richiederebbero un tale sforzo ecdotico a posteriori da parte di gruppi di ricerca filologica impegnati per anni, da rendere invece preferibile assicurare all’autrice stessa periodicamente alcune spazi di auto pronunciamento al fine di evitare equivoci o di cedere ad ipercorrettismi. L’emergere di una nuova disciplina, che possa transitare correttamente in varie aree geografiche, per divenire poi parte anche di culture del tutto asimmetriche, fra di loro, non può prescindere da quei preliminari chiarimenti per evitamento di errore già all’interno della cultura della lingua nativa della autrice e quindi per i critici italiani. Tuttora infatti la ben più nota definizione di Linguistica Computazionale, che peraltro la stessa autrice ha per anni insegnato sulla base anche e soprattutto di propri contenuti può fare pensare ad un refuso di trascrizione, laddove si trova invece stampato il termine assonante ma diverso di Letteratura Computazionale. Opportuno quindi riproporre più volte la neoconiazione che deve proseguire nella sua stessa vitalità concettuale, supportata quindi da ulteriori precisazioni filologiche da parte dell’ autrice e fondatrice di questa nuova tipologia, anche riconducibile per certi suoi aspetti lessicali al settore scientifico e letterario di un raffinato Women’s Studies in Translation Theories and Methodologies.
TONFONI G. (2008). La nuova voce di 'Letteratura Computazionale', nell'Enciclopedia Filosofica Bompiani. RASSEGNA ITALIANA DI LINGUISTICA APPLICATA, 1/2, 366-367.
La nuova voce di 'Letteratura Computazionale', nell'Enciclopedia Filosofica Bompiani
TONFONI, GRAZIELLA
2008
Abstract
Muoversi secondo modalità scientifiche comunque e sempre innovative comporta, da parte di chi innova sempre e comunque in modo responsabile ovvero concependo e verificando e poi divulgando, un lavoro estremamente intenso di ecdotica. Si concretizza l’onere di collocare ogni neoconiazione, facendola apprezzare come tale, anche quando si tratti di un unicum, ovvero non di un percorso euristico da imitare né da emulare, ma semplicemente da conoscere e comprendere. Un’ autrice bilingue, atipica e singolare vive quindi solo attraverso le ‘comprensibilità indirette’ che le arrivino da parte di colleghi e redazioni; estremamente importanti per lei sono coloro che sappiano senza volerla travisare o modificare, accoglierne comunque il complesso spessore. Tale è il caso di questa ‘autorecensione’ ovvero doverosa precisazione della autrice nei confronti di livelli di complessità delle sue opere che richiederebbero un tale sforzo ecdotico a posteriori da parte di gruppi di ricerca filologica impegnati per anni, da rendere invece preferibile assicurare all’autrice stessa periodicamente alcune spazi di auto pronunciamento al fine di evitare equivoci o di cedere ad ipercorrettismi. L’emergere di una nuova disciplina, che possa transitare correttamente in varie aree geografiche, per divenire poi parte anche di culture del tutto asimmetriche, fra di loro, non può prescindere da quei preliminari chiarimenti per evitamento di errore già all’interno della cultura della lingua nativa della autrice e quindi per i critici italiani. Tuttora infatti la ben più nota definizione di Linguistica Computazionale, che peraltro la stessa autrice ha per anni insegnato sulla base anche e soprattutto di propri contenuti può fare pensare ad un refuso di trascrizione, laddove si trova invece stampato il termine assonante ma diverso di Letteratura Computazionale. Opportuno quindi riproporre più volte la neoconiazione che deve proseguire nella sua stessa vitalità concettuale, supportata quindi da ulteriori precisazioni filologiche da parte dell’ autrice e fondatrice di questa nuova tipologia, anche riconducibile per certi suoi aspetti lessicali al settore scientifico e letterario di un raffinato Women’s Studies in Translation Theories and Methodologies.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.