La proporzione di parti cesarei sul totale dei parti ha subito negli ultimi de-cenni un costante incremento in molti paesi sia ad alto che a medio reddito. La proporzione italiana (pari al 38% nel 2004) è ormai da anni il valore più elevato a livello europeo (media europea: 23,7%) ed uno tra i valori più e-levati a livello mondiale. La letteratura scientifica segnala sempre di più la coesistenza di altri determinanti “non clinici” di importanza certamente assimilabile e sempre più frequenti, tra questi il contesto sociale, culturale e sanitario, le conoscenze e le attitudini dei professionisti e le diverse aspettative e preferenze della madre. Per ridurre le proporzioni di TC in Italia, il Ministero della Salute ha dichiarato tra gli obiettivi del PSN 2006-2008 la necessità di raggiungere “il valore del 20% in linea con i valori medi europei, attraverso la definizione di Linee Guida nazionali per una corretta indicazione al parto per taglio ce-sareo e l’attivazione di idonee politiche tariffarie per scoraggiarne il ricorso improprio”. Nel 2004 tutte le regioni italiane hanno presentato proporzioni superiori al valore di riferimento del 20%. L’andamento delle proporzioni di TC in Italia mostra tre importanti fenomeni: un continuo aumento dell’utilizzo di questo intervento a livello nazionale, una grande variabilità interregionale e la presenza di un forte gradiente Nord-Sud. Essendo l’aumentato ricorso al taglio cesareo un fenomeno complesso, l’approccio al problema non può che essere multidisciplinare. I soggetti che dovrebbero intervenire nella elaborazione di LG italiane o nella disseminazione di LG già esistenti, nella promozione di interventi di audit e feed-back e nella stesura di materiale informativo da distribuire alle donne prima del parto circa i vantaggi e gli svantaggi del TC, sono: il Mini-stero della Salute, le principali associazioni di ostetrici e ginecologi italiani (ospedalieri, extra-ospedalieri, universitari) e rappresentanti della società civile.
M.P Fantini, L.Dallolio, G. Pieri, F. Bravi (2008). Parti Cesarei. MILANO : Franco Angeli.
Parti Cesarei
FANTINI, MARIA PIA;DALLOLIO, LAURA;PIERI, GIULIA;BRAVI, FRANCESCA
2008
Abstract
La proporzione di parti cesarei sul totale dei parti ha subito negli ultimi de-cenni un costante incremento in molti paesi sia ad alto che a medio reddito. La proporzione italiana (pari al 38% nel 2004) è ormai da anni il valore più elevato a livello europeo (media europea: 23,7%) ed uno tra i valori più e-levati a livello mondiale. La letteratura scientifica segnala sempre di più la coesistenza di altri determinanti “non clinici” di importanza certamente assimilabile e sempre più frequenti, tra questi il contesto sociale, culturale e sanitario, le conoscenze e le attitudini dei professionisti e le diverse aspettative e preferenze della madre. Per ridurre le proporzioni di TC in Italia, il Ministero della Salute ha dichiarato tra gli obiettivi del PSN 2006-2008 la necessità di raggiungere “il valore del 20% in linea con i valori medi europei, attraverso la definizione di Linee Guida nazionali per una corretta indicazione al parto per taglio ce-sareo e l’attivazione di idonee politiche tariffarie per scoraggiarne il ricorso improprio”. Nel 2004 tutte le regioni italiane hanno presentato proporzioni superiori al valore di riferimento del 20%. L’andamento delle proporzioni di TC in Italia mostra tre importanti fenomeni: un continuo aumento dell’utilizzo di questo intervento a livello nazionale, una grande variabilità interregionale e la presenza di un forte gradiente Nord-Sud. Essendo l’aumentato ricorso al taglio cesareo un fenomeno complesso, l’approccio al problema non può che essere multidisciplinare. I soggetti che dovrebbero intervenire nella elaborazione di LG italiane o nella disseminazione di LG già esistenti, nella promozione di interventi di audit e feed-back e nella stesura di materiale informativo da distribuire alle donne prima del parto circa i vantaggi e gli svantaggi del TC, sono: il Mini-stero della Salute, le principali associazioni di ostetrici e ginecologi italiani (ospedalieri, extra-ospedalieri, universitari) e rappresentanti della società civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.