La chiesa di Santa Maria Maggiore è uno degli edifici religiosi più antichi di Bologna. Dal 2012 lo Studio di progettazione “Cavina Terra Architetti” si è occupato dell’intervento di restauro, volto a mitigare i problemi di natura strutturale, occorsi a seguito degli eventi sismici del gennaio e del maggio 2012. La chiesa è però anche interessata da umidità di risalita, la quale ha indotto numerosi fenomeni di degrado non solo sulle superfici delle strutture in elevazione intonacate, ma anche sui basamenti in Rosso di Verona e sull’estesa pavimentazione alla veneziana. Allo scopo di gettare le basi per una strategia di risanamento efficace e duratura, l’umidità di risalita nella chiesa è stata studiata seguendo un approccio olistico, cioè indagando il sistema delle acque sotterranee mediante indagini storico-archivistiche e indagini geognostiche in situ, monitorando il microclima interno della chiesa ed effettuando prove ed analisi sui materiali delle murature (laterizi e intonaci), allo scopo di determinare il contenuto di umidità e sali, nonché le caratteristiche più rilevanti per lo scambio igrometrico con l’ambiente. Queste indagini hanno permesso di individuare l’origine dell’umidità e le sue dinamiche in relazione ai materiali e all’ambiente, consentendo quindi di delineare alcune linee guida per l’intervento, ai fini della mitigazione dell’umidità di risalita.
Valentina Gori, R.T. (2019). MATERIALI E UMIDITÀ DI RISALITA NELLA BASILICA DI S. MARIA MAGGIORE A BOLOGNA. Uno studio sperimentale ai fini del restauro. STRUCTURAL, 226, 1-14 [10.12917/STRU226.29].
MATERIALI E UMIDITÀ DI RISALITA NELLA BASILICA DI S. MARIA MAGGIORE A BOLOGNA. Uno studio sperimentale ai fini del restauro
Elisa Franzoni
;Laura Tonni
2019
Abstract
La chiesa di Santa Maria Maggiore è uno degli edifici religiosi più antichi di Bologna. Dal 2012 lo Studio di progettazione “Cavina Terra Architetti” si è occupato dell’intervento di restauro, volto a mitigare i problemi di natura strutturale, occorsi a seguito degli eventi sismici del gennaio e del maggio 2012. La chiesa è però anche interessata da umidità di risalita, la quale ha indotto numerosi fenomeni di degrado non solo sulle superfici delle strutture in elevazione intonacate, ma anche sui basamenti in Rosso di Verona e sull’estesa pavimentazione alla veneziana. Allo scopo di gettare le basi per una strategia di risanamento efficace e duratura, l’umidità di risalita nella chiesa è stata studiata seguendo un approccio olistico, cioè indagando il sistema delle acque sotterranee mediante indagini storico-archivistiche e indagini geognostiche in situ, monitorando il microclima interno della chiesa ed effettuando prove ed analisi sui materiali delle murature (laterizi e intonaci), allo scopo di determinare il contenuto di umidità e sali, nonché le caratteristiche più rilevanti per lo scambio igrometrico con l’ambiente. Queste indagini hanno permesso di individuare l’origine dell’umidità e le sue dinamiche in relazione ai materiali e all’ambiente, consentendo quindi di delineare alcune linee guida per l’intervento, ai fini della mitigazione dell’umidità di risalita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.