Questo contributo è inteso quale esempio di proposta didattica per un insegnamento linguistico dell’inglese nelle sue Varietà rivolto a studenti universitari che, all’interno dei nuovi corsi di laurea italiani, frequentino in particolare l’ultimo anno del triennio o il primo del biennio specialistico, nell’ambito dei Moduli metalinguistici offerti in una Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. La Varietà utilizzata come caso specifico è l’Indian English, l’inglese parlato e scritto nel subcontinente indiano, frutto di interferenze linguistiche da idiomi e culture locali mediante un processo di “indianizzazione” o “nativizzazione” (Kachru 1983). Il metodo prospettato si avvale della traduzione, non vista strettamente come fatto linguistico: l’obiettivo didattico che ci si pone, infatti, non è tanto la riflessione sugli aspetti formali della lingua, né sulla produzione di un testo cosiddetto “equivalente” in senso catfordiano (Catford 1965), quanto la formazione di una consapevolezza che l’atto traduttivo implica anche un’operazione culturale. L’ipotesi di lavoro è imperniata su un’ottica interdisciplinare, volta a dimostrare che in questo tipo di studio linguistico/culturale condotto nell’area dei Translation Studies può essere utile l’apporto di discipline non-linguistiche quali i Cultural Studies, l’Etnografia, l’Antropologia Culturale, i Postcolonial Studies e i Postcolonial Translation Studies. Dopo alcune considerazioni sul rapporto fra “Antropologia e Traduzione” (cfr. Rubel e Rosman 2003) e fra “Etnografia e Traduzione” (cfr. Niranjana 1992), si analizza come la rappresentazione culturale attraverso la traduzione possa ottenere impulsi significativi dai Cultural Studies (cfr. Wolf in Hermans 2002) e come possa essere utile sfruttare alcuni fondamentali approcci dell’Etnografia/ Antropologia (a partire da quello di Clifford e Marcus 1986, testo chiave del dibattito su Writing Culture), dei Postcolonial Studies (cfr. ad esempio Bhabha 1994), dei Postcolonial Translation Studies (cfr. Niranjana 1992; Dingwaney in Dingwaney e Maier 1995) per cercare di superare la dicotomia fra ‘Sé’ e ‘Altro’ e concentrarsi piuttosto su una visione della cultura contraddistinta dal pluralismo. Le attività presentate si basano sull’uso di alcuni testi autentici appartenenti a vari generi testuali, quali pubblicità o ricette di cucina (cfr. Görlach 2004), articoli di giornale, lettere private o annunci matrimoniali (cfr. Mehrotra 1998), e della loro traduzione in italiano. Ci si propone di illustrare dunque come tale ricerca possa costituire un esempio concreto di proposta didattica per un insegnamento della lingua inglese in una realtà plurilinguistica e multiculturale.

Varietà dell’inglese in una prospettiva antropologico-culturale: tradurre l’Indian English in un contesto postcoloniale / Manfredi M.. - STAMPA. - (2006), pp. 319-337.

Varietà dell’inglese in una prospettiva antropologico-culturale: tradurre l’Indian English in un contesto postcoloniale

MANFREDI, MARINA
2006

Abstract

Questo contributo è inteso quale esempio di proposta didattica per un insegnamento linguistico dell’inglese nelle sue Varietà rivolto a studenti universitari che, all’interno dei nuovi corsi di laurea italiani, frequentino in particolare l’ultimo anno del triennio o il primo del biennio specialistico, nell’ambito dei Moduli metalinguistici offerti in una Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. La Varietà utilizzata come caso specifico è l’Indian English, l’inglese parlato e scritto nel subcontinente indiano, frutto di interferenze linguistiche da idiomi e culture locali mediante un processo di “indianizzazione” o “nativizzazione” (Kachru 1983). Il metodo prospettato si avvale della traduzione, non vista strettamente come fatto linguistico: l’obiettivo didattico che ci si pone, infatti, non è tanto la riflessione sugli aspetti formali della lingua, né sulla produzione di un testo cosiddetto “equivalente” in senso catfordiano (Catford 1965), quanto la formazione di una consapevolezza che l’atto traduttivo implica anche un’operazione culturale. L’ipotesi di lavoro è imperniata su un’ottica interdisciplinare, volta a dimostrare che in questo tipo di studio linguistico/culturale condotto nell’area dei Translation Studies può essere utile l’apporto di discipline non-linguistiche quali i Cultural Studies, l’Etnografia, l’Antropologia Culturale, i Postcolonial Studies e i Postcolonial Translation Studies. Dopo alcune considerazioni sul rapporto fra “Antropologia e Traduzione” (cfr. Rubel e Rosman 2003) e fra “Etnografia e Traduzione” (cfr. Niranjana 1992), si analizza come la rappresentazione culturale attraverso la traduzione possa ottenere impulsi significativi dai Cultural Studies (cfr. Wolf in Hermans 2002) e come possa essere utile sfruttare alcuni fondamentali approcci dell’Etnografia/ Antropologia (a partire da quello di Clifford e Marcus 1986, testo chiave del dibattito su Writing Culture), dei Postcolonial Studies (cfr. ad esempio Bhabha 1994), dei Postcolonial Translation Studies (cfr. Niranjana 1992; Dingwaney in Dingwaney e Maier 1995) per cercare di superare la dicotomia fra ‘Sé’ e ‘Altro’ e concentrarsi piuttosto su una visione della cultura contraddistinta dal pluralismo. Le attività presentate si basano sull’uso di alcuni testi autentici appartenenti a vari generi testuali, quali pubblicità o ricette di cucina (cfr. Görlach 2004), articoli di giornale, lettere private o annunci matrimoniali (cfr. Mehrotra 1998), e della loro traduzione in italiano. Ci si propone di illustrare dunque come tale ricerca possa costituire un esempio concreto di proposta didattica per un insegnamento della lingua inglese in una realtà plurilinguistica e multiculturale.
2006
Insegnare le lingue/culture oggi: il contributo dell'interdisciplinarità
319
337
Varietà dell’inglese in una prospettiva antropologico-culturale: tradurre l’Indian English in un contesto postcoloniale / Manfredi M.. - STAMPA. - (2006), pp. 319-337.
Manfredi M.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/73785
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact