Immaginiamo che i lettori e le lettrici di questo libro siano per lo più madrelingua italiani, con una buona o discreta conoscenza della lingua inglese, appresa nell’arco di numerosi anni di scolarizzazione e spesso arricchita da esperienze personali. Tuttavia, se ciascuno di noi venisse valutato da un logopedista inglese, in inglese, attraverso test standardizzati di lessico passivo ed espressivo, repertorio fono-articolatorio, comprensione e produzione morfosintattica, presumibilmente vedrebbe sottostimate le proprie competenze linguistiche, se confrontate ai risultati che emergerebbero da una valutazione condotta in italiano. Questo è quello che a volte può accadere nel corso della valutazione di bambini/e bilingui, che, con le loro più svariate storie linguistiche, giungono a consultazione per difficoltà di linguaggio in una seconda lingua (L2). È necessario, dunque, nella valutazione, tenere conto delle peculiarità del bilinguismo, conoscere le metodologie e gli strumenti di valutazione più adeguati e cercare di comprendere bene la storia e le competenze del/la bambino/a nella L1 (o nelle altre lingue conosciute), prima di intraprendere una valutazione con gli strumenti e i protocolli che siamo abituati a utilizzare
Bonifacci, P., Mari, R. (2019). La valutazione del bambino bilingue nella L1: strumenti di assessment e questionari sulla biografia linguistica. Trento : Erickson.
La valutazione del bambino bilingue nella L1: strumenti di assessment e questionari sulla biografia linguistica
Bonifacci, Paola
Writing – Original Draft Preparation
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2019
Abstract
Immaginiamo che i lettori e le lettrici di questo libro siano per lo più madrelingua italiani, con una buona o discreta conoscenza della lingua inglese, appresa nell’arco di numerosi anni di scolarizzazione e spesso arricchita da esperienze personali. Tuttavia, se ciascuno di noi venisse valutato da un logopedista inglese, in inglese, attraverso test standardizzati di lessico passivo ed espressivo, repertorio fono-articolatorio, comprensione e produzione morfosintattica, presumibilmente vedrebbe sottostimate le proprie competenze linguistiche, se confrontate ai risultati che emergerebbero da una valutazione condotta in italiano. Questo è quello che a volte può accadere nel corso della valutazione di bambini/e bilingui, che, con le loro più svariate storie linguistiche, giungono a consultazione per difficoltà di linguaggio in una seconda lingua (L2). È necessario, dunque, nella valutazione, tenere conto delle peculiarità del bilinguismo, conoscere le metodologie e gli strumenti di valutazione più adeguati e cercare di comprendere bene la storia e le competenze del/la bambino/a nella L1 (o nelle altre lingue conosciute), prima di intraprendere una valutazione con gli strumenti e i protocolli che siamo abituati a utilizzareI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.