L’articolo prende in esame la lingua della degustazione in ambito enologico, delineandone le caratteristiche principali con esempi tratti da un corpus di testi appartenenti allo spagnolo peninsulare. Partendo dal paradosso indicato da Peynaud, ovvero che la lingua della degustazione tende ad essere un metodo oggettivo, utilizzando però mezzi soggettivi, vengono analizzati i rapporti tra terminologia e degustazione nonché il dualismo proprio di questo tipo di lingua ambivalente, costantemente in bilico tra opacità e trasparenza, monoreferenzialità e sinonimia, emotività e non emotività, sinteticità e verbosità.
G. Bazzocchi, B. Mattei (2008). Il vino (de)scritto: la pratica della degustazione tra oggettività e soggettività. MONZA : Polimetrica.
Il vino (de)scritto: la pratica della degustazione tra oggettività e soggettività
BAZZOCCHI, GLORIA;
2008
Abstract
L’articolo prende in esame la lingua della degustazione in ambito enologico, delineandone le caratteristiche principali con esempi tratti da un corpus di testi appartenenti allo spagnolo peninsulare. Partendo dal paradosso indicato da Peynaud, ovvero che la lingua della degustazione tende ad essere un metodo oggettivo, utilizzando però mezzi soggettivi, vengono analizzati i rapporti tra terminologia e degustazione nonché il dualismo proprio di questo tipo di lingua ambivalente, costantemente in bilico tra opacità e trasparenza, monoreferenzialità e sinonimia, emotività e non emotività, sinteticità e verbosità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.