L’analisi si riferisce ad un fenomeno emerso dal confronto tra deposizioni di testimoni diversi nell’ambito di uno stesso processo. Da tale confronto è emerso che testimoni diversi rappresentano spesso lo “stesso” evento discorsivo e che spesso rappresentano questo “stesso” evento utilizzando lo stesso dispositivo, corrispondente al discorso riportato in forma diretta. Il fenomeno della relativa stabilità dell’uso del discorso riportato in forma diretta nell’ambito del dibattimento in aula è già stato osservato da Philips (1986) a proposito dell’uso che di questa forma discorsiva fanno i professionisti. Rispetto all’analisi di Philips, questa analisi evidenzia come, diversamente dai professionisti, imputati e testimoni utilizzino il discorso diretto, oltre che per riportare eventi la cui funzione di prova a carico o a discarico di un dato imputato è evidente, anche in casi in cui il nesso tra l’evento riportato e l’eventuale accusa non è evidente e rimane indiretto. Nell’articolo, si procede all’analisi dettagliata di due occorrenze di questo fenomeno, tratte da tre testimonianze diverse. Il primo obiettivo dell’analisi è dimostrare, attraverso l’indagine dell’effetto che l’uso del discorso riportato in forma diretta determina nel contesto d’uso specifico, l’importanza che l’evento rappresentato riveste in relazione ai capi di imputazione e nel contesto più ampio del dibattimento. La ricostruzione dell’importanza contestuale dell’elemento rappresentato è un elemento imprescindibile che permette di concludere che testimoni diversi di uno stesso processo non solo condividono la valutazione circa l’importanza di eventi ed elementi emersi nel corso del dibattimento, ma anche la competenza discorsiva che determina la loro comune scelta di rappresentarli utilizzando lo stesso dispositivo. L’uso del discorso riportato in forma diretta può quindi essere considerato un indice importante di ciò che i partecipanti reputano essere rilevante ai fini del processo in cui sono coinvolti. Ciò che i partecipanti, testimoni ed imputati, rappresentano sotto forma di discorso diretto corrisponde agli elementi della storia che essi ritengono centrali per sostenere o contrastare una determinata versione dei fatti.

Stesse scene, stesse parole. Esempi di coerenza tra testimonianze diverse nell’uso del discorso diretto riportato / R. Galatolo. - STAMPA. - (2009), pp. 60-69.

Stesse scene, stesse parole. Esempi di coerenza tra testimonianze diverse nell’uso del discorso diretto riportato.

GALATOLO, RENATA
2009

Abstract

L’analisi si riferisce ad un fenomeno emerso dal confronto tra deposizioni di testimoni diversi nell’ambito di uno stesso processo. Da tale confronto è emerso che testimoni diversi rappresentano spesso lo “stesso” evento discorsivo e che spesso rappresentano questo “stesso” evento utilizzando lo stesso dispositivo, corrispondente al discorso riportato in forma diretta. Il fenomeno della relativa stabilità dell’uso del discorso riportato in forma diretta nell’ambito del dibattimento in aula è già stato osservato da Philips (1986) a proposito dell’uso che di questa forma discorsiva fanno i professionisti. Rispetto all’analisi di Philips, questa analisi evidenzia come, diversamente dai professionisti, imputati e testimoni utilizzino il discorso diretto, oltre che per riportare eventi la cui funzione di prova a carico o a discarico di un dato imputato è evidente, anche in casi in cui il nesso tra l’evento riportato e l’eventuale accusa non è evidente e rimane indiretto. Nell’articolo, si procede all’analisi dettagliata di due occorrenze di questo fenomeno, tratte da tre testimonianze diverse. Il primo obiettivo dell’analisi è dimostrare, attraverso l’indagine dell’effetto che l’uso del discorso riportato in forma diretta determina nel contesto d’uso specifico, l’importanza che l’evento rappresentato riveste in relazione ai capi di imputazione e nel contesto più ampio del dibattimento. La ricostruzione dell’importanza contestuale dell’elemento rappresentato è un elemento imprescindibile che permette di concludere che testimoni diversi di uno stesso processo non solo condividono la valutazione circa l’importanza di eventi ed elementi emersi nel corso del dibattimento, ma anche la competenza discorsiva che determina la loro comune scelta di rappresentarli utilizzando lo stesso dispositivo. L’uso del discorso riportato in forma diretta può quindi essere considerato un indice importante di ciò che i partecipanti reputano essere rilevante ai fini del processo in cui sono coinvolti. Ciò che i partecipanti, testimoni ed imputati, rappresentano sotto forma di discorso diretto corrisponde agli elementi della storia che essi ritengono centrali per sostenere o contrastare una determinata versione dei fatti.
2009
Lingua e società
60
69
Stesse scene, stesse parole. Esempi di coerenza tra testimonianze diverse nell’uso del discorso diretto riportato / R. Galatolo. - STAMPA. - (2009), pp. 60-69.
R. Galatolo
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