L’espressione interazione tra pari denomina l’attività comunicativa che bambini/adolescenti conducono con una minima o nessuna partecipazione dell’adulto. In una classe, può trattarsi di interazioni sollecitate e organizzate dall’insegnante (come avviene, ad esempio, nell’apprendimento cooperativo), oppure di occasioni comunicative naturali, come quelle di cui tratta l’articolo, considerandole dalla prospettiva teorica della socializzazione linguistica. Dopo aver descritto le caratteristiche principali di questa prospettiva, tra cui, appunto, l’attenzione rivolta all’interazione tra gli apprendenti stessi, l’articolo si sofferma sull’intreccio che lega questo tipo di interazione e il contatto tra lingue diverse. Presenta alcuni esempi, dapprima in un contesto familiare, tra due sorelle bengalesi, e poi in due contesti scolastici, dove un’alunna bilingue agisce spontaneamente da mediatrice linguistica a favore della compagna neoarrivata, con la quale condivide la lingua nativa (cinese, in un caso; filippino in un altro). Le dinamiche comunicative descritte in dettaglio mettono in luce l’importanza dell’approccio della socializzazone linguistica e del concetto (antropologico) di partecipazione, per comprendere in profondità come l’acquisizione dell’italiano L2, a scuola, si collochi in un quadro discorsivo e sociale complesso.

In italiano e in altre lingue, a casa e a scuola: le interazioni tra pari nella socializzazione linguistica

Rosa Pugliese
2020

Abstract

L’espressione interazione tra pari denomina l’attività comunicativa che bambini/adolescenti conducono con una minima o nessuna partecipazione dell’adulto. In una classe, può trattarsi di interazioni sollecitate e organizzate dall’insegnante (come avviene, ad esempio, nell’apprendimento cooperativo), oppure di occasioni comunicative naturali, come quelle di cui tratta l’articolo, considerandole dalla prospettiva teorica della socializzazione linguistica. Dopo aver descritto le caratteristiche principali di questa prospettiva, tra cui, appunto, l’attenzione rivolta all’interazione tra gli apprendenti stessi, l’articolo si sofferma sull’intreccio che lega questo tipo di interazione e il contatto tra lingue diverse. Presenta alcuni esempi, dapprima in un contesto familiare, tra due sorelle bengalesi, e poi in due contesti scolastici, dove un’alunna bilingue agisce spontaneamente da mediatrice linguistica a favore della compagna neoarrivata, con la quale condivide la lingua nativa (cinese, in un caso; filippino in un altro). Le dinamiche comunicative descritte in dettaglio mettono in luce l’importanza dell’approccio della socializzazone linguistica e del concetto (antropologico) di partecipazione, per comprendere in profondità come l’acquisizione dell’italiano L2, a scuola, si collochi in un quadro discorsivo e sociale complesso.
2020
Rosa Pugliese
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