All'interno del volume celebrativo dell'opera di Mario Mazzotti, grande studioso, pioniere degli studi su Ravenna tardoantica e bizantina, il presente contributo si occupa dei reperti che Mazzotti esaminò con attenzione archeologica e considerò sempre nel loro valore documentario. La maggior parte di quelle testimonianze furono scoperte all’interno di sarcofagi, nelle chiese oppure al Museo e all’Archivio Arcivescovile che Mazzotti diresse fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Per lo studioso furono di particolare interesse alcuni elementi, mentre ne consegnò altri ai musei dei della città. In particolare, le stoffe recuperate nei sarcofagi di Sant’Apollinare in Classe sono di enorme valore storico, ma necessitano ancora di una ricerca scientifica completa. Dopo aver discusso le riflessioni di Mazzotti su quei materiali, l'articolo porta luce sulle nuove prospettive di ricerca. Da questo quadro emerge la metodologia adottata dallo studioso, la sensibilità e l’attenzione con cui scopriva Ravenna attraverso le testimonianze rinvenute e lo straordinario valore di quelle “stoffe” – in realtà vesti liturgiche, seppur frammentarie – per la ricerca storica e la conoscenza della città. Gli abiti cerimoniali dei vescovi di Ravenna diventano così nuovo oggetto di ricerca e, alla luce degli studi sui reperti tessili e sull'abito nell'antichità, vengono qui osservati come un elemento culturale, portatore di significato e nuova fonte di conoscenza.
Maria Cristina Carile (2019). Mario Mazzotti e i reperti: gli abiti cerimoniali dei vescovi di Ravenna. Ravenna : Società di Studi Ravennati.
Mario Mazzotti e i reperti: gli abiti cerimoniali dei vescovi di Ravenna
Maria Cristina Carile
2019
Abstract
All'interno del volume celebrativo dell'opera di Mario Mazzotti, grande studioso, pioniere degli studi su Ravenna tardoantica e bizantina, il presente contributo si occupa dei reperti che Mazzotti esaminò con attenzione archeologica e considerò sempre nel loro valore documentario. La maggior parte di quelle testimonianze furono scoperte all’interno di sarcofagi, nelle chiese oppure al Museo e all’Archivio Arcivescovile che Mazzotti diresse fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Per lo studioso furono di particolare interesse alcuni elementi, mentre ne consegnò altri ai musei dei della città. In particolare, le stoffe recuperate nei sarcofagi di Sant’Apollinare in Classe sono di enorme valore storico, ma necessitano ancora di una ricerca scientifica completa. Dopo aver discusso le riflessioni di Mazzotti su quei materiali, l'articolo porta luce sulle nuove prospettive di ricerca. Da questo quadro emerge la metodologia adottata dallo studioso, la sensibilità e l’attenzione con cui scopriva Ravenna attraverso le testimonianze rinvenute e lo straordinario valore di quelle “stoffe” – in realtà vesti liturgiche, seppur frammentarie – per la ricerca storica e la conoscenza della città. Gli abiti cerimoniali dei vescovi di Ravenna diventano così nuovo oggetto di ricerca e, alla luce degli studi sui reperti tessili e sull'abito nell'antichità, vengono qui osservati come un elemento culturale, portatore di significato e nuova fonte di conoscenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.