La Verona del Settecento, sotto i due numi tutelari di Alfieri e Pindemonte, si rivela snodo cruciale nella geografia della letteratura italiana, dove illuminismo e neoclassicismo si incontrano tra salotti, accademie e teatri. Il convegno del 2003 ha messo in luce l'importanza non solo della città come luogo di incontro, ma anche come patria di personaggi fino ad ora poco noti, riscoperti attraverso la pubblicazione di documenti inediti fra cui i numerosi epistolari, che fanno riemergere dall'oblio una folla di uomini e di donne letterati, promotori di cultura e mecenati, attenti non solo alla situazione italiana, ma anche alla letteratura e alla cultura più ampiamente europea, rispetto alla quale Verona si presenta come un centro di irradiazione tutt'altro che secondario.
Vittorio Alfieri e Ippolito Pindemonte nella Verona del Settecento. Atti del Convegno di Studi (Verona, 22-24 settembre 2003), a cura di Gian Paolo Marchi e Corrado Viola / C.S. Nobili. - In: STUDI E PROBLEMI DI CRITICA TESTUALE. - ISSN 0049-2361. - STAMPA. - 78:(2009), pp. 279-283.
Vittorio Alfieri e Ippolito Pindemonte nella Verona del Settecento. Atti del Convegno di Studi (Verona, 22-24 settembre 2003), a cura di Gian Paolo Marchi e Corrado Viola
NOBILI, CLAUDIA SEBASTIANA
2009
Abstract
La Verona del Settecento, sotto i due numi tutelari di Alfieri e Pindemonte, si rivela snodo cruciale nella geografia della letteratura italiana, dove illuminismo e neoclassicismo si incontrano tra salotti, accademie e teatri. Il convegno del 2003 ha messo in luce l'importanza non solo della città come luogo di incontro, ma anche come patria di personaggi fino ad ora poco noti, riscoperti attraverso la pubblicazione di documenti inediti fra cui i numerosi epistolari, che fanno riemergere dall'oblio una folla di uomini e di donne letterati, promotori di cultura e mecenati, attenti non solo alla situazione italiana, ma anche alla letteratura e alla cultura più ampiamente europea, rispetto alla quale Verona si presenta come un centro di irradiazione tutt'altro che secondario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.