La Grotta del Re Tiberio costituisce uno dei contesti archeologici più noti e interessanti della regione in da quando, circa 150 anni fa, il geologo Giuseppe Scarabelli, pioniere dell’archeologia preistorica in Italia, diede avvio alle prime ricerche a carattere scientiico. Grazie alla recente ripresa delle indagini archeologiche è stata messa in luce una stratigraia completa dei depositi più interni, ino a raggiungere il piano basale interessato dalla presenza di nicchie e anfratti sepolcrali. Sì è avuto così modo di accertare che la grotta venne utilizzata a scopi funerari già a partire dall’età del rame e ino al Bronzo Antico (tra il III e gli inizi del II millennio a.C.) con deposizioni primarie e attestazione di complessi riti di manipolazione delle ossa. Quanto alla successiva fase di frequentazione di tipo cultuale, è stato riportato in luce l’intero sistema di vaschette votive della parete d’ingresso, ne è stato efettuato il rilievo con metodologia laser-scanner e si è avuta conferma della sua continuità dalla metà del I millennio a.C. ino ad età romana-imperiale.
MONICA MIARI, CLAUDIO CAVAZZUTI, LAURA MAZZINI, CLAUDIO NEGRINI, PAOLA POLI (2013). Il sito archeologico del Re Tiberio. MEMORIE DELL'ISTITUTO ITALIANO DI SPELEOLOGIA. SERIE GEOLOGICA E GEOFISICA, 26, 335-362.
Il sito archeologico del Re Tiberio
CLAUDIO CAVAZZUTI;LAURA MAZZINI;
2013
Abstract
La Grotta del Re Tiberio costituisce uno dei contesti archeologici più noti e interessanti della regione in da quando, circa 150 anni fa, il geologo Giuseppe Scarabelli, pioniere dell’archeologia preistorica in Italia, diede avvio alle prime ricerche a carattere scientiico. Grazie alla recente ripresa delle indagini archeologiche è stata messa in luce una stratigraia completa dei depositi più interni, ino a raggiungere il piano basale interessato dalla presenza di nicchie e anfratti sepolcrali. Sì è avuto così modo di accertare che la grotta venne utilizzata a scopi funerari già a partire dall’età del rame e ino al Bronzo Antico (tra il III e gli inizi del II millennio a.C.) con deposizioni primarie e attestazione di complessi riti di manipolazione delle ossa. Quanto alla successiva fase di frequentazione di tipo cultuale, è stato riportato in luce l’intero sistema di vaschette votive della parete d’ingresso, ne è stato efettuato il rilievo con metodologia laser-scanner e si è avuta conferma della sua continuità dalla metà del I millennio a.C. ino ad età romana-imperiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.