Il saggio analizza il rapporto tra argomentazione costituzionale e teoria politica secondo due lineamenti principali: il primo relativo agli ambiti di estensione e alle possibilità interpretative della Corte costituzionale in relazione al controllo dell’attività legislativa, mentre il secondo concerne l’influenza che diverse concezioni del diritto hanno sulle argomentazioni costituzionali. Nel primo caso, si tratta delle possibilità di sindacabilità della discrezionalità legislativa da parte della Corte: esso si specifica, in particolare, in relazione a quella serie di procedure argomentative che vanno sotto la denominazione di controllo di “ragionevolezza” della legge. Nel secondo caso, il rapporto tra argomentazione e teoria politica è diretto: esso viene a dipendere, in termini contenutistici, dal tipo di concezione del diritto che viene sostenuta dall’interprete. Sulla base della distinzione tra concetto e concezioni del diritto, è possibile mostrare come diverse concezioni conducano a risultati differenti dei medesimi problemi giuridici. Entrambi questi aspetti del rapporto tra argomentazione e teoria politica vengono rinviati alla questione basilare della legittimazione del diritto nei sistemi contemporanei: nel primo caso, ciò tocca il problema del significato della presenza di principi morali nel diritto, mentre nel secondo è relativo alla scelta della “migliore” concezione del diritto.
G. Bongiovanni (2008). Argomentazione costituzionale e teoria politica. NAPOLI : Edizioni Scientifiche Italiane.
Argomentazione costituzionale e teoria politica
BONGIOVANNI, GIORGIO
2008
Abstract
Il saggio analizza il rapporto tra argomentazione costituzionale e teoria politica secondo due lineamenti principali: il primo relativo agli ambiti di estensione e alle possibilità interpretative della Corte costituzionale in relazione al controllo dell’attività legislativa, mentre il secondo concerne l’influenza che diverse concezioni del diritto hanno sulle argomentazioni costituzionali. Nel primo caso, si tratta delle possibilità di sindacabilità della discrezionalità legislativa da parte della Corte: esso si specifica, in particolare, in relazione a quella serie di procedure argomentative che vanno sotto la denominazione di controllo di “ragionevolezza” della legge. Nel secondo caso, il rapporto tra argomentazione e teoria politica è diretto: esso viene a dipendere, in termini contenutistici, dal tipo di concezione del diritto che viene sostenuta dall’interprete. Sulla base della distinzione tra concetto e concezioni del diritto, è possibile mostrare come diverse concezioni conducano a risultati differenti dei medesimi problemi giuridici. Entrambi questi aspetti del rapporto tra argomentazione e teoria politica vengono rinviati alla questione basilare della legittimazione del diritto nei sistemi contemporanei: nel primo caso, ciò tocca il problema del significato della presenza di principi morali nel diritto, mentre nel secondo è relativo alla scelta della “migliore” concezione del diritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.