Il fenomeno degli spazi occupati nella loro diversificazione di obiettivi (squat a scopo abitativo, centri sociali per la produzione contro-culturale, ecc.), e di appartenenza politico-ideologica, rappresenta un aspetto importante del panorama sociale e politico di diverse città italiane. Dalla fine degli anni '70, con diverse fasi ed evoluzioni, infatti, l’occupazione di spazi ed edifici di diversa tipologia rappresenta una particolare forma di mobilitazione e conflittualità urbana che si intreccia e interagisce con gli altri movimenti, conflitti e tensioni che interessano le città. Le dinamiche conflittuali urbane spesso entrano in connessione con pratiche, discorsi e strutture organizzative relative a dinamiche conflittuali e mobilitazioni di scala più ampia (statale o transnazionale). Analizzare la realtà degli spazi occupati, ricostruirne l'evoluzione delle pratiche, dei discorsi e della dimensione organizzativa durante gli ultimi 3 decenni, valutando le relazioni di queste esperienze con gli altri attori politici e sociali attivi sul territorio urbano, rappresenta pertanto una attività conoscitiva cruciale per contribuire a una migliore comprensione delle trasformazioni sociali e politiche che interessano diverse città. Ciò appare particolarmente importante nel caso di Napoli: in primo luogo, per la rilevanza dell’informalità nello sviluppo urbano della città; in secondo luogo, per le importanti trasformazioni, e conflitti, veicolate dai progetti di riqualificazione che hanno interessato la città partenopea a partire dagli anni '80; infine, focalizzandosi sui processi socio-politici più recenti, un'analisi della realtà degli spazi occupati napoletani risulta particolarmente utile considerando l'importanza data dall'attuale amministrazione comunale ai temi della partecipazione popolare e della difesa dei “beni comuni” per la governance urbana. Il capitolo proposto, in una prima parte, intende fornire una mappatura generale degli spazi occupati presenti sul territorio della città di Napoli. Successivamente, dopo una selezione secondo criteri di rilevanza e rappresentatività, di alcuni dei principali spazi occupati napoletani, si incentrerà su un’analisi delle rispettive pratiche, discorsi e dimensioni organizzative, con una particolare attenzione al rapporto dei soggetti selezionati con i diversi ambiti territoriali, attori sociopolitici e tematiche, basando l'analisi su un approccio laclausiano alla costruzione del soggetto politico.

Cirulli Adriano, Gargiulo E. (2016). Gli spazi occupati a Napoli: informalità, trasformazioni urbane e discorsi sui “beni comuni”. ITA : GSSI Social Sciences, Working Papers|28.

Gli spazi occupati a Napoli: informalità, trasformazioni urbane e discorsi sui “beni comuni”

Gargiulo E.
2016

Abstract

Il fenomeno degli spazi occupati nella loro diversificazione di obiettivi (squat a scopo abitativo, centri sociali per la produzione contro-culturale, ecc.), e di appartenenza politico-ideologica, rappresenta un aspetto importante del panorama sociale e politico di diverse città italiane. Dalla fine degli anni '70, con diverse fasi ed evoluzioni, infatti, l’occupazione di spazi ed edifici di diversa tipologia rappresenta una particolare forma di mobilitazione e conflittualità urbana che si intreccia e interagisce con gli altri movimenti, conflitti e tensioni che interessano le città. Le dinamiche conflittuali urbane spesso entrano in connessione con pratiche, discorsi e strutture organizzative relative a dinamiche conflittuali e mobilitazioni di scala più ampia (statale o transnazionale). Analizzare la realtà degli spazi occupati, ricostruirne l'evoluzione delle pratiche, dei discorsi e della dimensione organizzativa durante gli ultimi 3 decenni, valutando le relazioni di queste esperienze con gli altri attori politici e sociali attivi sul territorio urbano, rappresenta pertanto una attività conoscitiva cruciale per contribuire a una migliore comprensione delle trasformazioni sociali e politiche che interessano diverse città. Ciò appare particolarmente importante nel caso di Napoli: in primo luogo, per la rilevanza dell’informalità nello sviluppo urbano della città; in secondo luogo, per le importanti trasformazioni, e conflitti, veicolate dai progetti di riqualificazione che hanno interessato la città partenopea a partire dagli anni '80; infine, focalizzandosi sui processi socio-politici più recenti, un'analisi della realtà degli spazi occupati napoletani risulta particolarmente utile considerando l'importanza data dall'attuale amministrazione comunale ai temi della partecipazione popolare e della difesa dei “beni comuni” per la governance urbana. Il capitolo proposto, in una prima parte, intende fornire una mappatura generale degli spazi occupati presenti sul territorio della città di Napoli. Successivamente, dopo una selezione secondo criteri di rilevanza e rappresentatività, di alcuni dei principali spazi occupati napoletani, si incentrerà su un’analisi delle rispettive pratiche, discorsi e dimensioni organizzative, con una particolare attenzione al rapporto dei soggetti selezionati con i diversi ambiti territoriali, attori sociopolitici e tematiche, basando l'analisi su un approccio laclausiano alla costruzione del soggetto politico.
2016
Società, economia e spazio a Napoli.
83
91
Cirulli Adriano, Gargiulo E. (2016). Gli spazi occupati a Napoli: informalità, trasformazioni urbane e discorsi sui “beni comuni”. ITA : GSSI Social Sciences, Working Papers|28.
Cirulli Adriano; Gargiulo E.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/726550
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