Dante riusa e interpreta consapevolmente il proprio onirismo visionario in chiave profetologica facendone il suggello della propria vocazione. In questo senso egli è tributario di una tradizione ‘costantiniana’ che fin dalla Tarda Antichità faceva del sogno uno strumento cognitivo autenticante di un’esperienza straordinaria (incontro con le potenze invisibili) e un paradigma ermeneutico atto a interpretare e orientare la storia dei singoli e delle collettività. Il sogno oracolare (nelle sue varianti profetica e iatromantica) è precisamente uno dei dispositivi di autenticazione dell’esperienza più adatti a sancire l’autorevolezza di una missione salvifica.
Canetti, L. (2019). Onirismo dantesco e oniromantica medievale. Ravenna : Longo.
Onirismo dantesco e oniromantica medievale
Luigi Canetti
2019
Abstract
Dante riusa e interpreta consapevolmente il proprio onirismo visionario in chiave profetologica facendone il suggello della propria vocazione. In questo senso egli è tributario di una tradizione ‘costantiniana’ che fin dalla Tarda Antichità faceva del sogno uno strumento cognitivo autenticante di un’esperienza straordinaria (incontro con le potenze invisibili) e un paradigma ermeneutico atto a interpretare e orientare la storia dei singoli e delle collettività. Il sogno oracolare (nelle sue varianti profetica e iatromantica) è precisamente uno dei dispositivi di autenticazione dell’esperienza più adatti a sancire l’autorevolezza di una missione salvifica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.