Scopo di questa rassegna è presentare i principali utilizzi clinico-diagnostici del riflesso di trasalimento (startle) dal periodo fetale sino all’età adolescenziale. Nelle primissime fasi dello svi- luppo lo startle è utilizzato prevalentemente come marcatore neurologico di possibili disfunzioni a livello del sistema nervoso centrale. Mediante l’analisi di alcuni indici clinici (come frequenza di comparsa, rapidità d’insorgenza, simmetricità, ecc.) lo startle può essere utilizzato come rapido test antepartum del benessere del feto ed in seguito, nel periodo neonatale, come strumento clinico nella diagnosi di specifiche patologie o sindromi neurologiche. Nelle fasi successive dello sviluppo, nel periodo compreso tra l’età prescolare e l’adolescenza, l’utilizzo clinico dello startle è legato prevalentemente all’indagine eziogenetica dei disturbi affettivi. Lo startle, infatti, si è rive- lato un affidabile marcatore (vulnerability marker; Merikangas, Avenevoli, Dierker e Grillon, 1999) in grado di segnalare la vulnerabilità di alcuni bambini nei confronti dell’insorgenza di alcuni disturbi di natura affettiva, in particolare i disturbi d’ansia.
Agnoli, S. (2009). Il riflesso di trasalimento (startle) come marcatore clinico-diagnostico per l’indagine neurologica e psicologica nel corso dello sviluppo. PSICOLOGIA CLINICA DELLO SVILUPPO, 13(3), 423-452 [10.1449/30781].
Il riflesso di trasalimento (startle) come marcatore clinico-diagnostico per l’indagine neurologica e psicologica nel corso dello sviluppo
Agnoli S.
;
2009
Abstract
Scopo di questa rassegna è presentare i principali utilizzi clinico-diagnostici del riflesso di trasalimento (startle) dal periodo fetale sino all’età adolescenziale. Nelle primissime fasi dello svi- luppo lo startle è utilizzato prevalentemente come marcatore neurologico di possibili disfunzioni a livello del sistema nervoso centrale. Mediante l’analisi di alcuni indici clinici (come frequenza di comparsa, rapidità d’insorgenza, simmetricità, ecc.) lo startle può essere utilizzato come rapido test antepartum del benessere del feto ed in seguito, nel periodo neonatale, come strumento clinico nella diagnosi di specifiche patologie o sindromi neurologiche. Nelle fasi successive dello sviluppo, nel periodo compreso tra l’età prescolare e l’adolescenza, l’utilizzo clinico dello startle è legato prevalentemente all’indagine eziogenetica dei disturbi affettivi. Lo startle, infatti, si è rive- lato un affidabile marcatore (vulnerability marker; Merikangas, Avenevoli, Dierker e Grillon, 1999) in grado di segnalare la vulnerabilità di alcuni bambini nei confronti dell’insorgenza di alcuni disturbi di natura affettiva, in particolare i disturbi d’ansia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.