Scandita aritmicamente da componimenti brevi, canti più distesi e dal sapore epico e dalla versificazione libera che talvolta si scioglie in prosa poetica, l’ultima raccolta di Gëzim Hajdari, come un autentico diario di viaggio, emerge dal torpore di una nostalgia immobilizzante che segnava le opere precedenti per esplorare il mondo circostante.
Giulia Molinarolo (2016). "Patrie matrigne" [Recensione a "Delta del tuo fiume / Grykë e lumit tënd” di Gëzim Hajdari, Ensemble, Roma 2015]. L'INDICE DEI LIBRI DEL MESE, XXXIII(4), 28-28.
"Patrie matrigne" [Recensione a "Delta del tuo fiume / Grykë e lumit tënd” di Gëzim Hajdari, Ensemble, Roma 2015]
Giulia Molinarolo
2016
Abstract
Scandita aritmicamente da componimenti brevi, canti più distesi e dal sapore epico e dalla versificazione libera che talvolta si scioglie in prosa poetica, l’ultima raccolta di Gëzim Hajdari, come un autentico diario di viaggio, emerge dal torpore di una nostalgia immobilizzante che segnava le opere precedenti per esplorare il mondo circostante.File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.