Scandita aritmicamente da componimenti brevi, canti più distesi e dal sapore epico e dalla versificazione libera che talvolta si scioglie in prosa poetica, l’ultima raccolta di Gëzim Hajdari, come un autentico diario di viaggio, emerge dal torpore di una nostalgia immobilizzante che segnava le opere precedenti per esplorare il mondo circostante.

"Patrie matrigne" [Recensione a "Delta del tuo fiume / Grykë e lumit tënd” di Gëzim Hajdari, Ensemble, Roma 2015]

Giulia Molinarolo
2016

Abstract

Scandita aritmicamente da componimenti brevi, canti più distesi e dal sapore epico e dalla versificazione libera che talvolta si scioglie in prosa poetica, l’ultima raccolta di Gëzim Hajdari, come un autentico diario di viaggio, emerge dal torpore di una nostalgia immobilizzante che segnava le opere precedenti per esplorare il mondo circostante.
2016
Giulia Molinarolo
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