Come diventiamo, individui o collettività, quello che siamo? A questa domanda che - nella sua radicale semplicità - sta all’origine di ogni teoria (scientifica o folk) dell’educazione, si può rispondere (e si è risposto) in molti modi. In questo breve saggio, intendo farlo illustrando empiricamente il processo attraverso cui giorno per giorno “una interazione alla volta” (Garfinkel, 1967; 2002) noi (de)costruiamo, cristallizziamo e trasmettiamo alle nuove generazioni quello che la Pedagogia Fenomenologica chiama - riprendendo l’espressione bellissima e densa coniata da Husserl un secolo fa - il mondo-della-vita. Anche restando nell’ambito strettamente pedagogico, molto è stato già detto e scritto sul reciproco costituirsi di individuo e mondo al punto che “essere-nel-mondo-con-gli-altri” appare a tutti gli effetti una sintesi adeguata sia sul piano ontico che su quello deontico (cfr. Bertolini, 1988; Iori, 1996, 2000, 2016). E’ dunque pertinente chiedersi se ci sia ancora qualcosa da dire a riguardo. Probabilmente no ma seguire le tracce empiriche del costituirsi di “essere e mondo” nei dettagli della vita quotidiana resta un programma di ricerca ancora largamente inesplorato.

Pedagogia della vita quotidiana. Ovvero: come costruiamo i mondi a cui apparteniamo.

Letizia Caronia
2020

Abstract

Come diventiamo, individui o collettività, quello che siamo? A questa domanda che - nella sua radicale semplicità - sta all’origine di ogni teoria (scientifica o folk) dell’educazione, si può rispondere (e si è risposto) in molti modi. In questo breve saggio, intendo farlo illustrando empiricamente il processo attraverso cui giorno per giorno “una interazione alla volta” (Garfinkel, 1967; 2002) noi (de)costruiamo, cristallizziamo e trasmettiamo alle nuove generazioni quello che la Pedagogia Fenomenologica chiama - riprendendo l’espressione bellissima e densa coniata da Husserl un secolo fa - il mondo-della-vita. Anche restando nell’ambito strettamente pedagogico, molto è stato già detto e scritto sul reciproco costituirsi di individuo e mondo al punto che “essere-nel-mondo-con-gli-altri” appare a tutti gli effetti una sintesi adeguata sia sul piano ontico che su quello deontico (cfr. Bertolini, 1988; Iori, 1996, 2000, 2016). E’ dunque pertinente chiedersi se ci sia ancora qualcosa da dire a riguardo. Probabilmente no ma seguire le tracce empiriche del costituirsi di “essere e mondo” nei dettagli della vita quotidiana resta un programma di ricerca ancora largamente inesplorato.
2020
Aver cura dell’esistenza. Studi in onore di Vanna Iori
53
62
Letizia Caronia
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