Le diverse agenzie educative sono solite accordare all’attività motoria un ruolo importante in relazione allo sviluppo personale e sociale dei propri membri. Tale sostanziale univocità d’opinioni positive non proviene solo dall’ambito non-formale – come logico aspettarsi, essendo costituito in buona parte da club, federazioni ed enti sportivi – ma in genere anche da quello informale e formale, ovvero da famiglie e istituzioni scolastiche. Ciononostante, ritengo che il campo di studi ed esperienze che attualmente in Italia viene chiamato “scienze motorie” soffra di un vulnus tutt’altro che secondario: mi riferisco a una debolezza epistemologica specifica, che si traduce in una ragguardevole difficoltà a cogliere in modo adeguato le caratteristiche peculiari della materia. In sintesi, la tesi di fondo che intendo trattare col presente contributo è la seguente: al fine di comprendere l’enorme valore delle pratiche corporee risulta utile tenere presente una prospettiva epistemologica che appare in grado di fornire punti di riferimento chiari su cui confrontarsi, pur sapendo che non si tratta di verità oggettive. Sarà così più semplice ed efficace, scavando sotto la coltre di retori¬ca che spesso le ricopre, studiare l’effettivo contributo che le attività ludico motorie e sportive possono fornire al riguardo dello sviluppo socioculturale.
Alessandro Bortolotti (2019). Le “logiche” delle condotte motorie, tra incorporazione e habitus. Milano - Udine : Mimesis.
Le “logiche” delle condotte motorie, tra incorporazione e habitus
Alessandro Bortolotti
2019
Abstract
Le diverse agenzie educative sono solite accordare all’attività motoria un ruolo importante in relazione allo sviluppo personale e sociale dei propri membri. Tale sostanziale univocità d’opinioni positive non proviene solo dall’ambito non-formale – come logico aspettarsi, essendo costituito in buona parte da club, federazioni ed enti sportivi – ma in genere anche da quello informale e formale, ovvero da famiglie e istituzioni scolastiche. Ciononostante, ritengo che il campo di studi ed esperienze che attualmente in Italia viene chiamato “scienze motorie” soffra di un vulnus tutt’altro che secondario: mi riferisco a una debolezza epistemologica specifica, che si traduce in una ragguardevole difficoltà a cogliere in modo adeguato le caratteristiche peculiari della materia. In sintesi, la tesi di fondo che intendo trattare col presente contributo è la seguente: al fine di comprendere l’enorme valore delle pratiche corporee risulta utile tenere presente una prospettiva epistemologica che appare in grado di fornire punti di riferimento chiari su cui confrontarsi, pur sapendo che non si tratta di verità oggettive. Sarà così più semplice ed efficace, scavando sotto la coltre di retori¬ca che spesso le ricopre, studiare l’effettivo contributo che le attività ludico motorie e sportive possono fornire al riguardo dello sviluppo socioculturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.