In questo volume offriamo al lettore una selezione di interpretazioni, dai primi decenni del secolo scorso ad oggi, dell’eredità intellettuale di Anselmo d’Aosta (1033-1109), a lungo identificata unicamente con la cosiddetta “prova ontologica”. I saggi qui presentati contribuiscono pertanto al tentativo di rileggere al plurale le categorie di tradizione e innovazione alla luce dell’assunzione di responsabilità – filosofica, storica e religiosa – che ogni ambito della ricerca scientifica porta con sé. Tali presupposti, e a volte pregiudizi, si rivelano proprio nelle condizioni di negoziabilità che rendono possibile (così come in altri casi vietano) il dialogo fra le tradizioni, a partire da quella con il passato per giungere a quelle tra ambiti disciplinari, distanze e confini geoculturali. Intento di questo lavoro è anche mostrare come l’eredità intellettuale non sia di stretta pertinenza ed esclusiva appartenenza di una “Tradizione”, posta a difesa di una verità primigenia che si rivela poi sempre costruita a posteriori, quanto fornire uno strumento utile all’intreccio, pluridisciplinare e aperto, grazie al quale tradizioni e innovazioni possano dialogare a partire da una serie di norme socialmente condivise.
Riccardo Fedriga (2019). Credere e argomentare. modena : mucchi.
Credere e argomentare
Riccardo Fedriga
2019
Abstract
In questo volume offriamo al lettore una selezione di interpretazioni, dai primi decenni del secolo scorso ad oggi, dell’eredità intellettuale di Anselmo d’Aosta (1033-1109), a lungo identificata unicamente con la cosiddetta “prova ontologica”. I saggi qui presentati contribuiscono pertanto al tentativo di rileggere al plurale le categorie di tradizione e innovazione alla luce dell’assunzione di responsabilità – filosofica, storica e religiosa – che ogni ambito della ricerca scientifica porta con sé. Tali presupposti, e a volte pregiudizi, si rivelano proprio nelle condizioni di negoziabilità che rendono possibile (così come in altri casi vietano) il dialogo fra le tradizioni, a partire da quella con il passato per giungere a quelle tra ambiti disciplinari, distanze e confini geoculturali. Intento di questo lavoro è anche mostrare come l’eredità intellettuale non sia di stretta pertinenza ed esclusiva appartenenza di una “Tradizione”, posta a difesa di una verità primigenia che si rivela poi sempre costruita a posteriori, quanto fornire uno strumento utile all’intreccio, pluridisciplinare e aperto, grazie al quale tradizioni e innovazioni possano dialogare a partire da una serie di norme socialmente condivise.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.