Mappe e globi erano confusi, nel XVI-XVII secolo, con le lenti e i cannocchiali, in quanto consentivano di “vedere da lontano”. Per questo motivo il geografo-mago elisabettiano John Dee concepiva come analoghe procedure usare un globo terrestre ed avvalersi di una piccola sfera di cristallo per dialogare con gli spiriti nel corso delle sue actiones medianiche. Un meccanismo che fu imparentato con le “composizioni di luogo” praticate dai Gesuiti nei loro Esercizi, e la pratica dei rosari, che virtualizzavano le funzioni mnemoniche già svolte dai giardini meditativi.
Mangani G (2006). Vedere da lontano. KOS, 253, 60-64.
Vedere da lontano
Mangani G
2006
Abstract
Mappe e globi erano confusi, nel XVI-XVII secolo, con le lenti e i cannocchiali, in quanto consentivano di “vedere da lontano”. Per questo motivo il geografo-mago elisabettiano John Dee concepiva come analoghe procedure usare un globo terrestre ed avvalersi di una piccola sfera di cristallo per dialogare con gli spiriti nel corso delle sue actiones medianiche. Un meccanismo che fu imparentato con le “composizioni di luogo” praticate dai Gesuiti nei loro Esercizi, e la pratica dei rosari, che virtualizzavano le funzioni mnemoniche già svolte dai giardini meditativi.File in questo prodotto:
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