La moria del pero rappresenta oggi uno dei principali problemi sanitari in tutte le aree di coltivazione di questa pomacea; tale malattia è provocata dal fitoplasma omonimo, appartenente al gruppo tassonomico degli scopazzi del melo (16SrX) e trasmesso per mezzo delle psille della pomacea, in Italia specialmente da Cacopsylla pyri (Linneaus), lo psillide del pero più diffuso. La manifestazione della moria più frequente nei nostri impianti è la comparsa con largo anticipo rispetto all’esaurimento del ciclo stagionale di una colorazione rosso-violacea del fogliame, accompagnata da accartocciamento verso l’alto e da filloptosi anticipata; tale sindrome denominata “deperimento lento” è comune negli impianti pericoli dell’Italia Centro-Settentrionale, ma il quadro sintomatologico è fortemente dipendente dalla sensibilità varietale e dal portinnesto utilizzato. Nella rassegna viene inoltre dedicato un ampio spazio alle modalità di trasmissione della malattia, alla diagnosi dell’agente patogeno ed alle modalità di lotta; tra queste viene rimarcata l’importanza del controllo delle forme svernanti del vettore per prevenire la diffusione della malattia.
Giunchedi L., Osler R., Poggi Pollini C. (2008). La moria del pero. FIRENZE : Società editrice fiorentina.
La moria del pero
GIUNCHEDI, LUCIANO;POGGI POLLINI, CARLO
2008
Abstract
La moria del pero rappresenta oggi uno dei principali problemi sanitari in tutte le aree di coltivazione di questa pomacea; tale malattia è provocata dal fitoplasma omonimo, appartenente al gruppo tassonomico degli scopazzi del melo (16SrX) e trasmesso per mezzo delle psille della pomacea, in Italia specialmente da Cacopsylla pyri (Linneaus), lo psillide del pero più diffuso. La manifestazione della moria più frequente nei nostri impianti è la comparsa con largo anticipo rispetto all’esaurimento del ciclo stagionale di una colorazione rosso-violacea del fogliame, accompagnata da accartocciamento verso l’alto e da filloptosi anticipata; tale sindrome denominata “deperimento lento” è comune negli impianti pericoli dell’Italia Centro-Settentrionale, ma il quadro sintomatologico è fortemente dipendente dalla sensibilità varietale e dal portinnesto utilizzato. Nella rassegna viene inoltre dedicato un ampio spazio alle modalità di trasmissione della malattia, alla diagnosi dell’agente patogeno ed alle modalità di lotta; tra queste viene rimarcata l’importanza del controllo delle forme svernanti del vettore per prevenire la diffusione della malattia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.