La cittadinanza europea, sin dalla sua istituzione con il Trattato di Maastricht del 1992, è stata considerata uno strumento fondamentale per promuovere l’integrazione tra i Paesi membri. Sebbene non unanimemente, la sua introduzione è stata accolta con favore al fine di dare impulso al cammino di integrazione sociale e politica – in aggiunta a quella economica e tecnica – e per sostenere la creazione di un’identità europea alla luce dei diritti fondamentali e dei valori comuni. Invero, nonostante il suo carattere derivativo, la cittadinanza europea ha progressivamente acquisito una maggiore importanza ed autonomia, soprattutto grazie alle pronunce della Corte di Giustizia Europea. Di conseguenza, tale autonomia rende più difficile oggi giustificare l’esclusione dal riconoscimento della cittadinanza europea dei cittadini dei Paesi terzi che risiedono legalmente nel territorio dell’Unione, fino ad avanzare l’ipotesi di riconoscerla anche ai migranti, anche se non sono cittadini di uno Stato membro. Pertanto, sebbene le più recenti decisioni della Corte di Giustizia tendano verso interpretazioni più restrittive della cittadinanza dell’Unione, il dibattito è aperto e il presente lavoro ha l’obiettivo di delineare i principali profili della cittadinanza europea ed esplorare le linee di tendenza per quanto riguarda il rapporto tra cittadinanza e integrazione.
Cittadinanza e integrazione. Prime riflessioni sull’evoluzione della cittadinanza europea e le sue prospettive
Francesca Raimondo
2017
Abstract
La cittadinanza europea, sin dalla sua istituzione con il Trattato di Maastricht del 1992, è stata considerata uno strumento fondamentale per promuovere l’integrazione tra i Paesi membri. Sebbene non unanimemente, la sua introduzione è stata accolta con favore al fine di dare impulso al cammino di integrazione sociale e politica – in aggiunta a quella economica e tecnica – e per sostenere la creazione di un’identità europea alla luce dei diritti fondamentali e dei valori comuni. Invero, nonostante il suo carattere derivativo, la cittadinanza europea ha progressivamente acquisito una maggiore importanza ed autonomia, soprattutto grazie alle pronunce della Corte di Giustizia Europea. Di conseguenza, tale autonomia rende più difficile oggi giustificare l’esclusione dal riconoscimento della cittadinanza europea dei cittadini dei Paesi terzi che risiedono legalmente nel territorio dell’Unione, fino ad avanzare l’ipotesi di riconoscerla anche ai migranti, anche se non sono cittadini di uno Stato membro. Pertanto, sebbene le più recenti decisioni della Corte di Giustizia tendano verso interpretazioni più restrittive della cittadinanza dell’Unione, il dibattito è aperto e il presente lavoro ha l’obiettivo di delineare i principali profili della cittadinanza europea ed esplorare le linee di tendenza per quanto riguarda il rapporto tra cittadinanza e integrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.