negli ultimi anni e nel territorio faentino non risulta dissimile rispetto a come si presenta in altre regioni dell’Italia centro-settentrionale (Sassi 2007: 27-37; Settia 2018: 3-16), nelle aree precedentemente amministrate dal governo longobardo. In Toscana e in altre regioni è stato rimarcato un più forte ruolo di accentramento della popolazione grazie alle curtes(Augenti 2000; Francovich, Ginatempo 2000: 15), diversamente dalla Romania, dove questo fenomeno sembrava invece più marginale (Mancassola 2009). Sul ritardo nella nascita di castelli avrebbe pesato una maggiore persistenza del sistema insediativo di tradizione romana controllato da poteri forti, in particolar modo dall’arcivescovo di Ravenna (Castagnetti 1982: 184). In realtà uno studio più approfondito condotto sia sulle fonti scritte (Vespignani 2001: 91-92), sia su quelle materiali (Sassi 2005), ha consentito di definire meglio le tappe di questo processo e a ricondurre al X secolo la nascita di numerosi siti fortificati con dinamiche insediative simili a quelle riscontrate in altre zone dell’Italia padana, anche se con differenze locali e con caratteristiche legate alla scelta dei luoghi e all’uso dei materiali costruttivi
Debora Ferreri, Enrico Cirelli (2020). Le trasformazioni della vallata del Lamone e dei passi Appenninici tra Esarcato e Regno d’Italia nel Medioevo (VI-XII secolo). Napoli : Volturnia edizioni.
Le trasformazioni della vallata del Lamone e dei passi Appenninici tra Esarcato e Regno d’Italia nel Medioevo (VI-XII secolo)
Debora Ferreri
Membro del Collaboration Group
;Enrico Cirelli
Membro del Collaboration Group
2020
Abstract
negli ultimi anni e nel territorio faentino non risulta dissimile rispetto a come si presenta in altre regioni dell’Italia centro-settentrionale (Sassi 2007: 27-37; Settia 2018: 3-16), nelle aree precedentemente amministrate dal governo longobardo. In Toscana e in altre regioni è stato rimarcato un più forte ruolo di accentramento della popolazione grazie alle curtes(Augenti 2000; Francovich, Ginatempo 2000: 15), diversamente dalla Romania, dove questo fenomeno sembrava invece più marginale (Mancassola 2009). Sul ritardo nella nascita di castelli avrebbe pesato una maggiore persistenza del sistema insediativo di tradizione romana controllato da poteri forti, in particolar modo dall’arcivescovo di Ravenna (Castagnetti 1982: 184). In realtà uno studio più approfondito condotto sia sulle fonti scritte (Vespignani 2001: 91-92), sia su quelle materiali (Sassi 2005), ha consentito di definire meglio le tappe di questo processo e a ricondurre al X secolo la nascita di numerosi siti fortificati con dinamiche insediative simili a quelle riscontrate in altre zone dell’Italia padana, anche se con differenze locali e con caratteristiche legate alla scelta dei luoghi e all’uso dei materiali costruttiviI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.