Nell’ultimo decennio anche in campo veterinario si è assistito ad un sempre maggiore interesse nei confronti della medicina naturale. Nella cura degli animali d’affezione è spesso il proprietario che tende a preferire questo tipo di approccio terapeutico considerato anche il battage pubblicitario e la commercializzazione di estratti vegetali rivolti proprio alla medicina veterinaria. Nel campo della terapia antifungina, in Italia in ambito veterinario sono stati effettuati vari studi in vitro sull’efficacia di diversi oli essenziali nei confronti di dermatofiti, Saprolegniaceae, Candida albicans, Malassezia spp., Aspergillus fumigatus, Ascosphaera apis. Molto spesso gli oli di Timo, Origano e Santoreggia hanno mostrato il maggiore effetto antifungino. Per quanto riguarda l’applicazione in vivo, oltre a considerare che gli animali sono utilizzati quali cavie per la sperimentazione riguardante efficacia e tollerabilità di alcuni oli essenziali, si può evidenziare come in apicoltura l’utilizzo del Timolo, commercializzato per combattere la varroosi, si è dimostrato efficace anche nei confronti di A. apis, ascomicete patogeno per questi insetti. In campo veterinario come in umana, prodotti a base di Melaleuca alternifolia sono frequentemente utilizzati, in purezza o in prodotti ad uso dermatologico, nei confronti delle micosi o parassitosi cutanee. L’idea del “prodotto naturale” non deve però fare dimenticare che questi oli possono avere effetti tossici, caustici o allergizzanti. Sono ad esempio segnalati in letteratura alcuni casi di intossicazione in gatti e cani come conseguenza di un uso improprio di olio di Tea tree con comparsa di sintomi nervosi, ipotermia e disidratazione. L’utilizzo di tali sostanze, non sempre innocue e con diversi gradi di tossicità nelle differenti specie animali, deve quindi avvenire sotto il diretto controllo del veterinario

Esperienze e applicazioni degli oli essenziali in medicina veterinaria

GALUPPI, ROBERTA;TAMPIERI, MARIA PAOLA
2008

Abstract

Nell’ultimo decennio anche in campo veterinario si è assistito ad un sempre maggiore interesse nei confronti della medicina naturale. Nella cura degli animali d’affezione è spesso il proprietario che tende a preferire questo tipo di approccio terapeutico considerato anche il battage pubblicitario e la commercializzazione di estratti vegetali rivolti proprio alla medicina veterinaria. Nel campo della terapia antifungina, in Italia in ambito veterinario sono stati effettuati vari studi in vitro sull’efficacia di diversi oli essenziali nei confronti di dermatofiti, Saprolegniaceae, Candida albicans, Malassezia spp., Aspergillus fumigatus, Ascosphaera apis. Molto spesso gli oli di Timo, Origano e Santoreggia hanno mostrato il maggiore effetto antifungino. Per quanto riguarda l’applicazione in vivo, oltre a considerare che gli animali sono utilizzati quali cavie per la sperimentazione riguardante efficacia e tollerabilità di alcuni oli essenziali, si può evidenziare come in apicoltura l’utilizzo del Timolo, commercializzato per combattere la varroosi, si è dimostrato efficace anche nei confronti di A. apis, ascomicete patogeno per questi insetti. In campo veterinario come in umana, prodotti a base di Melaleuca alternifolia sono frequentemente utilizzati, in purezza o in prodotti ad uso dermatologico, nei confronti delle micosi o parassitosi cutanee. L’idea del “prodotto naturale” non deve però fare dimenticare che questi oli possono avere effetti tossici, caustici o allergizzanti. Sono ad esempio segnalati in letteratura alcuni casi di intossicazione in gatti e cani come conseguenza di un uso improprio di olio di Tea tree con comparsa di sintomi nervosi, ipotermia e disidratazione. L’utilizzo di tali sostanze, non sempre innocue e con diversi gradi di tossicità nelle differenti specie animali, deve quindi avvenire sotto il diretto controllo del veterinario
2008
Atti IX congresso nazionale FIMUA
24
-
Galuppi R. ; Tampieri M.P.
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