Nel presente articolo, vengono definite alcune coordinate fondamentali per una possibile “storia del corpo” nelle tradizioni ascetiche e mistiche dell’Islam medievale, dal primo al settimo secolo dell’Egira (sec. VII/XIV d.C.). Ovvero, dal periodo formativo della spiritualità musulmana sino a quello che viene spesso definito come “il secolo d’oro del sufismo” (al-qarn al-dhahabī lil-taṣawwuf)2, caratterizzato dall’emergere di due fenomeni, distinti ma non privi di interazioni, che influenzeranno profondamente lo sviluppo del sufismo fino all’epoca attuale: la diffusione delle grandi confraternite sufi (ṭuruq ṣūfiyya; al singolare: ṭarīqa ṣūfiyya), che marcò la definitiva affermazione del sufismo come una delle maggiori forze sociali, spirituali ed intellettuali del mondo musulmano, e la fioritura del cosiddetto “sufismo filosofico”, profondamente segnato dal rapporto con il pensiero ellenistico (in particolare con le correnti neoplatoniche) e con varie altre tradizioni sapienziali, con esiti talvolta sospetti di eterodossia, ma più spesso compatibili, al di là delle più o meno audaci modalità di espressione, con le più caute formulazioni dottrinali proposte nell’ambito delle grandi confraternite. Più precisamente, si cerca di individuare alcune tematiche ricorrenti e alcune fondamentali tendenze evolutive nei sistemi di rappresentazione del rapporto tra dimensioni spirituali e corporali dell’essere umano nella produzione letteraria (dottrinale, apologetica ed agiografica) di quei maestri spirituali che, a partire dal III/IV secolo islamico (IX/X sec. d.C.), hanno plasmato “l’autocoscienza” collettiva e la memoria storica del sufismo. Un processo di costruzione identitaria che ha consentito ai suoi promotori di sussumere nella tradizione sufi, attraverso una capillare opera di appropriazione storiografica, le esperienze spirituali maturate nei primi due secoli dell’Islam, e di influenzare profondamente lo sviluppo della mistica musulmana, e la sue concrete modalità di “presenza” nella società, per le epoche successive e fino all’età presente.

Giuseppe Cecere (2019). Corpi al servizio di Dio? Appunti per una “storia del corpo” nel sufismo (mistica musulmana). STUDIUM, 115(5), 72-104.

Corpi al servizio di Dio? Appunti per una “storia del corpo” nel sufismo (mistica musulmana)

Giuseppe Cecere
2019

Abstract

Nel presente articolo, vengono definite alcune coordinate fondamentali per una possibile “storia del corpo” nelle tradizioni ascetiche e mistiche dell’Islam medievale, dal primo al settimo secolo dell’Egira (sec. VII/XIV d.C.). Ovvero, dal periodo formativo della spiritualità musulmana sino a quello che viene spesso definito come “il secolo d’oro del sufismo” (al-qarn al-dhahabī lil-taṣawwuf)2, caratterizzato dall’emergere di due fenomeni, distinti ma non privi di interazioni, che influenzeranno profondamente lo sviluppo del sufismo fino all’epoca attuale: la diffusione delle grandi confraternite sufi (ṭuruq ṣūfiyya; al singolare: ṭarīqa ṣūfiyya), che marcò la definitiva affermazione del sufismo come una delle maggiori forze sociali, spirituali ed intellettuali del mondo musulmano, e la fioritura del cosiddetto “sufismo filosofico”, profondamente segnato dal rapporto con il pensiero ellenistico (in particolare con le correnti neoplatoniche) e con varie altre tradizioni sapienziali, con esiti talvolta sospetti di eterodossia, ma più spesso compatibili, al di là delle più o meno audaci modalità di espressione, con le più caute formulazioni dottrinali proposte nell’ambito delle grandi confraternite. Più precisamente, si cerca di individuare alcune tematiche ricorrenti e alcune fondamentali tendenze evolutive nei sistemi di rappresentazione del rapporto tra dimensioni spirituali e corporali dell’essere umano nella produzione letteraria (dottrinale, apologetica ed agiografica) di quei maestri spirituali che, a partire dal III/IV secolo islamico (IX/X sec. d.C.), hanno plasmato “l’autocoscienza” collettiva e la memoria storica del sufismo. Un processo di costruzione identitaria che ha consentito ai suoi promotori di sussumere nella tradizione sufi, attraverso una capillare opera di appropriazione storiografica, le esperienze spirituali maturate nei primi due secoli dell’Islam, e di influenzare profondamente lo sviluppo della mistica musulmana, e la sue concrete modalità di “presenza” nella società, per le epoche successive e fino all’età presente.
2019
Giuseppe Cecere (2019). Corpi al servizio di Dio? Appunti per una “storia del corpo” nel sufismo (mistica musulmana). STUDIUM, 115(5), 72-104.
Giuseppe Cecere
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