I corsi d’acqua e i loro corridoio fluviali rappresentano sistemi altamente complessi dal punto di vista ambientale, economico (in quanto un’elevata biodiversità e complessi processi autodepurativi forniscono senza nessun costo, gli usi potabile, idroelettrico, irriguo, industriale, garantiscono la pesca di Salmonidi e di Ciprinidi e numerosi altri tipi di attività tra cui, non trascurabile,quella ricreativa), idrologico (per l'elevata dinamica della portata in rapporto al clima, alle caratteristiche del bacino e all’uso del suolo), idrogeologico (per gli intensi rapporti delle acque superficiali nella ricarica degli acquiferi superficiali e profondi), paesaggistico – ambientale così come è inteso dalla Convenzione Europea del paesaggio. Questa complessità nei “Corpi idrici” fortemente urbanizzati, ma in cui sono presenti Siti Natura 2000 assume una importanza e una valenza ancor più ampia nell’applicazione della WFD 60/2000. Infatti applicando il modello di Harper alla visione pentadimensionale del sistema Fiume-Corridoio fluviale, risulta evidente come il succedersi longitudinalmente e trasversalmente delle vegetazioni condizioni le faune acquatiche e/o le faune che necessitano della presenza degli habitat acquatici. A loro volta, le vegetazioni sono condizionate dalle caratteristiche naturali (geomorfologiche e idrologiche, in particolare, con ciò includendo anche i naturali eventi di esondazioni e siccità) e da tutte le attività antropiche sviluppatesi lungo il corso d’acqua. Esse stesse, inoltre, intese come Habitat (in base alle Direttive 92/43/CEE, 79/409/CEE), sono elementi base essenziali, a livello ecosistemico ed in particolare nelle aree urbanizzate, per garantirne le peculiari plurifunzioni: - igieniche in relazione ai diversi elementi ambientali (suolo, aria, acqua e clima), - ecologiche di conservazione della natura e della biodiversità che tendono a contrastare la semplificazione e banalizzazione causata dall’uomo, con perdita di componenti autoctone essenziali a svolgere i processi e le funzioni autodepurative, - estetiche di valorizzazione e abbellimento dei luoghi (tutela della specificità e peculiarità dei paesaggi, come richiesto dalla Convenzione Europea del Paesaggio), - urbanistiche che comprendono la strutturazione delle parti urbane e il loro collegamento con la campagna circostante e le fasce riparie fluviali (o ecotoni), ma anche il riordino e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e pedonali, - culturali svolte dai giardini, parchi storici ed orti botanici (memoria storica dei luoghi), - sociali assolte dai parchi e dai giardini come luogo di ritrovo e di relazione (funzioni sportive e ricreative.

Braioni M.G., Braioni A., Salmoiraghi G., Villani MC. (2009). Tutela e fruizione, un binomio possibile: il sistema F.Adige –corridoio fluviale nel Comune di Verona. ROMA : Accademia Nazionale dei Lincei.

Tutela e fruizione, un binomio possibile: il sistema F.Adige –corridoio fluviale nel Comune di Verona

SALMOIRAGHI, GIAN PAOLO;
2009

Abstract

I corsi d’acqua e i loro corridoio fluviali rappresentano sistemi altamente complessi dal punto di vista ambientale, economico (in quanto un’elevata biodiversità e complessi processi autodepurativi forniscono senza nessun costo, gli usi potabile, idroelettrico, irriguo, industriale, garantiscono la pesca di Salmonidi e di Ciprinidi e numerosi altri tipi di attività tra cui, non trascurabile,quella ricreativa), idrologico (per l'elevata dinamica della portata in rapporto al clima, alle caratteristiche del bacino e all’uso del suolo), idrogeologico (per gli intensi rapporti delle acque superficiali nella ricarica degli acquiferi superficiali e profondi), paesaggistico – ambientale così come è inteso dalla Convenzione Europea del paesaggio. Questa complessità nei “Corpi idrici” fortemente urbanizzati, ma in cui sono presenti Siti Natura 2000 assume una importanza e una valenza ancor più ampia nell’applicazione della WFD 60/2000. Infatti applicando il modello di Harper alla visione pentadimensionale del sistema Fiume-Corridoio fluviale, risulta evidente come il succedersi longitudinalmente e trasversalmente delle vegetazioni condizioni le faune acquatiche e/o le faune che necessitano della presenza degli habitat acquatici. A loro volta, le vegetazioni sono condizionate dalle caratteristiche naturali (geomorfologiche e idrologiche, in particolare, con ciò includendo anche i naturali eventi di esondazioni e siccità) e da tutte le attività antropiche sviluppatesi lungo il corso d’acqua. Esse stesse, inoltre, intese come Habitat (in base alle Direttive 92/43/CEE, 79/409/CEE), sono elementi base essenziali, a livello ecosistemico ed in particolare nelle aree urbanizzate, per garantirne le peculiari plurifunzioni: - igieniche in relazione ai diversi elementi ambientali (suolo, aria, acqua e clima), - ecologiche di conservazione della natura e della biodiversità che tendono a contrastare la semplificazione e banalizzazione causata dall’uomo, con perdita di componenti autoctone essenziali a svolgere i processi e le funzioni autodepurative, - estetiche di valorizzazione e abbellimento dei luoghi (tutela della specificità e peculiarità dei paesaggi, come richiesto dalla Convenzione Europea del Paesaggio), - urbanistiche che comprendono la strutturazione delle parti urbane e il loro collegamento con la campagna circostante e le fasce riparie fluviali (o ecotoni), ma anche il riordino e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e pedonali, - culturali svolte dai giardini, parchi storici ed orti botanici (memoria storica dei luoghi), - sociali assolte dai parchi e dai giardini come luogo di ritrovo e di relazione (funzioni sportive e ricreative.
2009
Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei
291
300
Braioni M.G., Braioni A., Salmoiraghi G., Villani MC. (2009). Tutela e fruizione, un binomio possibile: il sistema F.Adige –corridoio fluviale nel Comune di Verona. ROMA : Accademia Nazionale dei Lincei.
Braioni M.G.; Braioni A.; Salmoiraghi G.; Villani MC.
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