«L’uomo è ciò che mangia»: quest’aforisma di Ludwig Feuerbach resta senza dubbio tra i più famosi scritti sul cibo. Nunzia Borrelli e Alfredo Mela ce lo ricordano, ma sottolineano anche la moltitudine di significati assunti dal cibo stesso nella nostra società, significati che vanno ben oltre gli aspetti materiali e di sussistenza a cui faceva riferimento il filosofo tedesco. Basta guardarsi in-torno, d’altra parte, per avere tante conferme dell’“exploit” del cibo degli ultimi anni, evidente anche in una società e in una cultura come quella italiana dove ha sempre avuto un peso grandissimo: aumentano le riviste specializzate, i programmi televisivi dedicati, i corsi di cucina, gli iscritti a facoltà e istituti agrari nonché ai vari rami delle scienze gastronomiche. Il libro sembra prendere atto di queste tendenze e cerca di fare “un po’ di ordine” nel dibattito sul rapporto cibo-società. Anche se i due autori non usano mai esplicitamente la parola “manuale”, il loro tentativo sembra proprio in questa direzione, che appare peral-tro appare del tutto legittima vista la mancanza di un manuale sul tema (almeno nella sociologia del territorio italiana). Come si evince già dal titolo, però, lo sforzo di Borrelli e Mela ha un obbiettivo più specifico: approfondire la dimensione spaziale del rapporto cibo-società, sia nel suo valore aggiunto sia nelle sue criticità. Tutto questo precisando, come fanno gli stessi Autori nelle conclusioni, che il volume vuol essere un punto di partenza e non di arrivo: restano aperte, sia nella parte teorica sia in quella empirica, molteplici piste di approfondimento, molte delle quali passano appunto da una rivalutazione della variabile spaziale.
Gabriele Manella (2019). Borrelli N., Mela A. Lo spazio del cibo. Un’analisi sociologica. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, 120, 170-172.
Borrelli N., Mela A. Lo spazio del cibo. Un’analisi sociologica
Gabriele Manella
2019
Abstract
«L’uomo è ciò che mangia»: quest’aforisma di Ludwig Feuerbach resta senza dubbio tra i più famosi scritti sul cibo. Nunzia Borrelli e Alfredo Mela ce lo ricordano, ma sottolineano anche la moltitudine di significati assunti dal cibo stesso nella nostra società, significati che vanno ben oltre gli aspetti materiali e di sussistenza a cui faceva riferimento il filosofo tedesco. Basta guardarsi in-torno, d’altra parte, per avere tante conferme dell’“exploit” del cibo degli ultimi anni, evidente anche in una società e in una cultura come quella italiana dove ha sempre avuto un peso grandissimo: aumentano le riviste specializzate, i programmi televisivi dedicati, i corsi di cucina, gli iscritti a facoltà e istituti agrari nonché ai vari rami delle scienze gastronomiche. Il libro sembra prendere atto di queste tendenze e cerca di fare “un po’ di ordine” nel dibattito sul rapporto cibo-società. Anche se i due autori non usano mai esplicitamente la parola “manuale”, il loro tentativo sembra proprio in questa direzione, che appare peral-tro appare del tutto legittima vista la mancanza di un manuale sul tema (almeno nella sociologia del territorio italiana). Come si evince già dal titolo, però, lo sforzo di Borrelli e Mela ha un obbiettivo più specifico: approfondire la dimensione spaziale del rapporto cibo-società, sia nel suo valore aggiunto sia nelle sue criticità. Tutto questo precisando, come fanno gli stessi Autori nelle conclusioni, che il volume vuol essere un punto di partenza e non di arrivo: restano aperte, sia nella parte teorica sia in quella empirica, molteplici piste di approfondimento, molte delle quali passano appunto da una rivalutazione della variabile spaziale.File | Dimensione | Formato | |
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