Anche gli scienziati, quando parlano della Luna, abbandonano spesso il linguaggio asettico della scienza e rivelano le loro emozioni e la loro meraviglia. Così, nell'antichità, si vede in Plinio il Vecchio e, in età moderna, in Galileo. I poeti, dal canto loro, di fronte alle scoperte astronomiche hanno mostrato due sentimenti opposti, ora di angoscia nel constatare la vertigine dell'infinito e l'insignificanza dell'uomo, ora di entusiasmo nell'assistere alle capacità della mente umana a esplorare l'ignoto. Anche quando nel 1969 l'uomo è sceso sulla Luna c'è stato chi ha esaltato il potere dell'uomo, come Quasimodo e chi ha denunciato l'intraprendenza dell'uomo come una specie di profanazione dello spazio celeste, come Biagio Marin. Ma c'è stato anche chi, come Rodari, ha detto cose profonde senza rinunciare a una fine ironia.
Andrea Battistini (2019). Mitizzazioni e dissacrazioni poetiche delle scoperte astronomiche. GIORNALE DI ASTRONOMIA, 45 27-30.(4), 27-30.
Mitizzazioni e dissacrazioni poetiche delle scoperte astronomiche
Andrea Battistini
2019
Abstract
Anche gli scienziati, quando parlano della Luna, abbandonano spesso il linguaggio asettico della scienza e rivelano le loro emozioni e la loro meraviglia. Così, nell'antichità, si vede in Plinio il Vecchio e, in età moderna, in Galileo. I poeti, dal canto loro, di fronte alle scoperte astronomiche hanno mostrato due sentimenti opposti, ora di angoscia nel constatare la vertigine dell'infinito e l'insignificanza dell'uomo, ora di entusiasmo nell'assistere alle capacità della mente umana a esplorare l'ignoto. Anche quando nel 1969 l'uomo è sceso sulla Luna c'è stato chi ha esaltato il potere dell'uomo, come Quasimodo e chi ha denunciato l'intraprendenza dell'uomo come una specie di profanazione dello spazio celeste, come Biagio Marin. Ma c'è stato anche chi, come Rodari, ha detto cose profonde senza rinunciare a una fine ironia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


