Paolo Giovio e i viaggiatori. Notizie dalle terre incognite

Paolo Giovio non è propriamente un viaggiatore e la scoperta del territorio è soprattutto ripristino della tradizione e collezionismo di dati. L’apertura agli spazi nuovi e alle terre incognite è tuttavia un modo per raccontare iconograficamente la storia del mondo. È il caso della descrizione delle terre del Prete Gianni (Historiae, libro XVII, 1572) o delle incursioni negli spazi del nord come per la Descriptio Britanniae, Scotiae, Hiberniae, et Orchadum (1548). In entrambi i resoconti, Giovio raccoglie le informazioni (anche attraverso le interviste dirette dei viaggiatori), e soprattutto disegna la mappa di un territorio, da un punto di vista sociale e culturale, con l’intento di mettere in scena i protagonisti della Storia. In tal modo le parole, i ritratti, le collezioni di dati insoliti, costruiscono l’immagine complessiva di uno spazio che è la sintesi delle azioni umane.