Passion arabe di Gilles Kepel, professore a Sciences-Po e membro dell’Institut Universitaire de France, non è l’ennesimo trattato sulle rivoluzioni arabe, né un reportage in senso prettamente giornalistico, ma piuttosto un appassionato diario di viaggio in cui l’autore traduce le sue impressioni, colte dal vivo, lungo le tappe che lo portano dalla Tunisia all’Egitto e dallo Yemen al Bahrein, in un arco temporale che va dalla primavera del 2011 all’autunno del 2012. In quest’opera Kepel utilizza, intrecciandoli, registri diversi: flashback, digressioni e narrazioni di sapore squisitamente letterario inframmezzano il resoconto di stampo giornalistico dei suoi incontri con salafiti, Fratelli musulmani, copti, militari, contadini, laici e liberali, in cui si innestano a loro volta analisi politiche dal tenore più scientifico e accademico. Ma ciò che rende Passion arabe veramente interessante non è tanto l’aspetto analitico, per quanto prezioso, ma piuttosto il suggestivo susseguirsi di incontri programmati e fortuiti che l’autore racconta con dovizia di particolari. Ne viene fuori un libro ritmato e vivo, che abilmente innesta gli episodi raccontati su uno sfondo geopolitico dei più complessi.

Gilles Kepel, Passion arabe. Journal, 2011-2013, Gallimard, Paris 2013.

Ines Peta
2013

Abstract

Passion arabe di Gilles Kepel, professore a Sciences-Po e membro dell’Institut Universitaire de France, non è l’ennesimo trattato sulle rivoluzioni arabe, né un reportage in senso prettamente giornalistico, ma piuttosto un appassionato diario di viaggio in cui l’autore traduce le sue impressioni, colte dal vivo, lungo le tappe che lo portano dalla Tunisia all’Egitto e dallo Yemen al Bahrein, in un arco temporale che va dalla primavera del 2011 all’autunno del 2012. In quest’opera Kepel utilizza, intrecciandoli, registri diversi: flashback, digressioni e narrazioni di sapore squisitamente letterario inframmezzano il resoconto di stampo giornalistico dei suoi incontri con salafiti, Fratelli musulmani, copti, militari, contadini, laici e liberali, in cui si innestano a loro volta analisi politiche dal tenore più scientifico e accademico. Ma ciò che rende Passion arabe veramente interessante non è tanto l’aspetto analitico, per quanto prezioso, ma piuttosto il suggestivo susseguirsi di incontri programmati e fortuiti che l’autore racconta con dovizia di particolari. Ne viene fuori un libro ritmato e vivo, che abilmente innesta gli episodi raccontati su uno sfondo geopolitico dei più complessi.
2013
Ines Peta
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