Lasciare il segno: tracce urbane tra strada e museo. L’affaire Blu/Genus Bononiae

Quale deve essere il destino del segno della street art? Quale il suo statuto e la sua valenza? È più opportuno lasciare che viva, di vita propria, negli spazi e tempi effimeri del “momento urbano” o è legittimo ipotizzarne la preservazione, un’azione consapevole di selezione che lo faccia sopravvivere e, verrebbe da dire, lo prolunghi (ma in che modo e a che costo)? Conservare o lasciare (a se stesso? o a chi altri?) il segno della street art? L’affaire Blu riscoperchia una questione certamente non nuova, ma trascinandola forse per la prima volta in un dibattito pubblico acceso e a più voci, e introducendo ulteriori livelli di complessità, che si sovrappongono al mero giudizio estetico, sino a confonderlo (o a confondersi con esso). Primo fra tutti: a chi appartiene la street art? Nel mio saggio ripercorro alcuni snodi della vicenda Blu provando a tracciare una mappa semantica dei conflitti valoriali implicati.