Il contributo prende in esame il tema della conformazione dei diritti da parte del legislatore regionale e, più in generale, la questione della competenza delle Regioni in materia di diritti, tracciando un excursus delle dinamiche cha hanno attraversato quelle autonomie territoriali dal 2001, anno della riforma organica del Titolo V della Parte II della Costituzione, ad oggi, senza tuttavia trascurare la fase storica precedente. E' emerso in particolare che l'originario entusiasmo che ha accompagnato le riforme costituzionali del 1999 e del 2001 è rimasto presto deluso. Quelle riforme parevano aprire significativi spazi alle Regioni, tramite l'autonomia statutaria e quella legislativa, relativamente alle competenze in tema di diritti, di conformazione degli stessi, ma, la Corte costituzionale ha da subito bloccato l'aspirazione degli Statuti a caratterizzarsi come atti fondamentali degli ordinamenti regionali. Ben presto, anche la legislazione regionale ha subito profonde dinamiche di ricentralizzazione, che sono spesso transitate per la tutela e conformazione dei diritti. Vengono nel contributo citati i più significativi esempi di ricentralizzazione attraverso i diritti. Anche se, il principale processo di ricentralizzazione transiterà per le esigenze di coordinamento e di contenimento della spesa pubblica perseguite dalla c.d. legislazione della crisi, della quale si dà ampiamente conto, fino al momento in cui si riconosce maggiore flessibilità alle entità territoriali, mediante vincoli di risultati e non già tramite pervasivi controlli sulla spesa, prospettando infine la necessità di dinamiche di riorganizzazione territoriale.
Michele Belletti (2019). Legge regionale e diritti. DIRITTI REGIONALI, 3/2019, 1-40.
Legge regionale e diritti
Michele Belletti
2019
Abstract
Il contributo prende in esame il tema della conformazione dei diritti da parte del legislatore regionale e, più in generale, la questione della competenza delle Regioni in materia di diritti, tracciando un excursus delle dinamiche cha hanno attraversato quelle autonomie territoriali dal 2001, anno della riforma organica del Titolo V della Parte II della Costituzione, ad oggi, senza tuttavia trascurare la fase storica precedente. E' emerso in particolare che l'originario entusiasmo che ha accompagnato le riforme costituzionali del 1999 e del 2001 è rimasto presto deluso. Quelle riforme parevano aprire significativi spazi alle Regioni, tramite l'autonomia statutaria e quella legislativa, relativamente alle competenze in tema di diritti, di conformazione degli stessi, ma, la Corte costituzionale ha da subito bloccato l'aspirazione degli Statuti a caratterizzarsi come atti fondamentali degli ordinamenti regionali. Ben presto, anche la legislazione regionale ha subito profonde dinamiche di ricentralizzazione, che sono spesso transitate per la tutela e conformazione dei diritti. Vengono nel contributo citati i più significativi esempi di ricentralizzazione attraverso i diritti. Anche se, il principale processo di ricentralizzazione transiterà per le esigenze di coordinamento e di contenimento della spesa pubblica perseguite dalla c.d. legislazione della crisi, della quale si dà ampiamente conto, fino al momento in cui si riconosce maggiore flessibilità alle entità territoriali, mediante vincoli di risultati e non già tramite pervasivi controlli sulla spesa, prospettando infine la necessità di dinamiche di riorganizzazione territoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.