Nel 1597 Gaspare Tagliacozzi pubblica il suo famoso libro sulla chirurgia plastica, in cui descrive una tecnica di ricostruzione delle mutilazioni del volto – orecchie, labbra e soprattutto nasi – incentrata sull’innesto di pelle. Il presente contributo si concentra sulle tecniche di innesto, la cultura degli innesti nella chirurgia e nelle scienze delle piante nel XVI secolo. Attraverso la descrizione della fascinazione per l’innesto nella chirurgia, nel giardinaggio, nella storia naturale e nell’agronomia, intendo mostrare come in questo periodo questa tecnica diventi materia di delicate speculazioni ontologiche ed epistemologiche. Per esempio, qual è lo statuto ontologico di una procedura che sfida le distinzioni tradizionali tra naturale e artificiale? In conclusione, farò un breve cenno alla polemica tra Malpighi e Sbaraglia sull’anatomia meccanicistica, per dimostrare in che modo l’innesto è sopravvissuto alla crisi del galenismo e dell’aristotelismo. Questo articolo sostiene, infine, che alcune discipline a lungo considerate minori o periferiche devono al contrario essere ricollocate al centro dei profondi cambiamenti che siamo soliti associare alla rivoluzione scientifica.
SAVOIA P (2016). Le tecniche d’innesto e la rivoluzione scientifica: chirurghi, naturalisti, giardinieri e agronomi. PHYSIS, RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA, 51, 427-438.
Le tecniche d’innesto e la rivoluzione scientifica: chirurghi, naturalisti, giardinieri e agronomi
SAVOIA P
2016
Abstract
Nel 1597 Gaspare Tagliacozzi pubblica il suo famoso libro sulla chirurgia plastica, in cui descrive una tecnica di ricostruzione delle mutilazioni del volto – orecchie, labbra e soprattutto nasi – incentrata sull’innesto di pelle. Il presente contributo si concentra sulle tecniche di innesto, la cultura degli innesti nella chirurgia e nelle scienze delle piante nel XVI secolo. Attraverso la descrizione della fascinazione per l’innesto nella chirurgia, nel giardinaggio, nella storia naturale e nell’agronomia, intendo mostrare come in questo periodo questa tecnica diventi materia di delicate speculazioni ontologiche ed epistemologiche. Per esempio, qual è lo statuto ontologico di una procedura che sfida le distinzioni tradizionali tra naturale e artificiale? In conclusione, farò un breve cenno alla polemica tra Malpighi e Sbaraglia sull’anatomia meccanicistica, per dimostrare in che modo l’innesto è sopravvissuto alla crisi del galenismo e dell’aristotelismo. Questo articolo sostiene, infine, che alcune discipline a lungo considerate minori o periferiche devono al contrario essere ricollocate al centro dei profondi cambiamenti che siamo soliti associare alla rivoluzione scientifica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.