Il saggio propone lo studio della serie di disegni di Jacopo Ligozzi con figure in abito turco, eseguita probabilmente attorno al 1590 per un committente dell’entourage della famiglia Medici. Si tratta di tempere con inserti in oro su fogli di carta dal formato imperiale, originariamente rilegate in volume, di cui sono noti trenta esemplari – la maggior parte dei quali conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi. Le ligozziane figure “delli turchi” sono talvolta accompagnate da iscrizioni che ne descrivono le consuetudini di vita o riportano il nome turco, e sempre affiancate da animali, esotici e non, oscillanti tra il carattere documentario delle tavole zoologiche e la pura invenzione di bestie fantastiche. Il saggio ha l’obiettivo d’interrogare le motivazioni soggiacenti alla scelta dell’immaginario zoomorfo esplicitandone gli intenti didattico-moraleggianti, ma anche d’individuare i possibili modelli di riferimento formali delle figure ospitate sui fogli ligozziani. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso la contestualizzazione dei fogli nel panorama storico e storico-artistico successivo alla Battaglia di Lepanto, quando un crescente interesse etnografico per le terre del nemico stimolò la produzione di resoconti di viaggio e libri di costumi.
L'immaginario turco della "serie ottomana" di Jacopo Ligozzi
Chiara Giulia Morandi;Lucia Corrain
2019
Abstract
Il saggio propone lo studio della serie di disegni di Jacopo Ligozzi con figure in abito turco, eseguita probabilmente attorno al 1590 per un committente dell’entourage della famiglia Medici. Si tratta di tempere con inserti in oro su fogli di carta dal formato imperiale, originariamente rilegate in volume, di cui sono noti trenta esemplari – la maggior parte dei quali conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi. Le ligozziane figure “delli turchi” sono talvolta accompagnate da iscrizioni che ne descrivono le consuetudini di vita o riportano il nome turco, e sempre affiancate da animali, esotici e non, oscillanti tra il carattere documentario delle tavole zoologiche e la pura invenzione di bestie fantastiche. Il saggio ha l’obiettivo d’interrogare le motivazioni soggiacenti alla scelta dell’immaginario zoomorfo esplicitandone gli intenti didattico-moraleggianti, ma anche d’individuare i possibili modelli di riferimento formali delle figure ospitate sui fogli ligozziani. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso la contestualizzazione dei fogli nel panorama storico e storico-artistico successivo alla Battaglia di Lepanto, quando un crescente interesse etnografico per le terre del nemico stimolò la produzione di resoconti di viaggio e libri di costumi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.